Gli incentivi per le auto con motore termico già quasi finiti, mentre sono ancora cospicui per elettriche e ibride plug-in
Immatricolazioni di auto nuove a maggio: il bicchiere mezzo vuoto dice che il calo delle vendite in Italia è stato del 15,1%, cioè 121.299 unità e circa 22 mila meno di maggio 2021. Ma considerando che da inizio anno il calo è stato del 24,3% rispetto ai primi 5 mesi del 2021, allora quel bicchiere potrebbe anche essere mezzo pieno.
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La verità, come al solito, sta nel mezzo. I nuovi incentivi sono partiti soltanto il 16 maggio, la piattaforma è operativa dal giorno 25 e quindi gli effetti sul mercato sono ancora là da venire. Però le nuove immatricolazioni da gennaio a maggio sono appena 556.974, vale a dire più di 178mila vetture in meno, un tracollo di quasi un quarto rispetto allʼanno passato. Ma quel che più preoccupa Case e concessionari è che la terza fascia dʼincentivi ‒ quella da 61 a 135 g/km di CO2 ‒ ha già assorbito 136 milioni di euro sui 170 in totale. Ne restano cioè soltanto 34! Facile previsione un sold out di queste risorse a metà giugno.
Insomma gli incentivi 2022 varati dal governo Draghi hanno finora ottenuto risultati “timidi”, sostiene lʼUnrae, lʼassociazione delle Case auto estere in Italia. Per il Presidente dell’Unrae Michele Crisci servirebbe più coraggio: prolungare il termine di consegna dei veicoli beneficiari degli incentivi da 180 a 300 giorni; estendere gli stessi alle persone giuridiche e alle aziende di noleggio, aumentare la detraibilità dell’Iva per le auto aziendali. Solo queste misure risolleverebbero per davvero il mercato auto italiano. Non è un caso peraltro che lʼunico settore a salvarsi a maggio sia stato quello del noleggio a lungo termine, in crescita del 5,3 percento.
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Gli incentivi sono invece ancora cospicui per le altre fasce di veicoli. In prima fascia di emissioni, da 0 a 20 g/km di CO2 (le elettriche BEV), sono stati finora concessi 19 milioni di euro a fronte di 209 milioni disponibili. Nella seconda fascia 21-60 g/km (ibride plug-in PHEV), le prenotazioni hanno raggiunto appena i 10 milioni di euro su risorse per 214 milioni. Eppure la quota di Phev è cresciuta a maggio al 6,1% delle immatricolazioni, contro il 3,7% delle elettriche (BEV). In forte calo le auto a benzina a 27,3% di quota mercato nei primi 5 mesi dellʼanno e le diesel al 20,6% diesel nel cumulato 5 mesi, mentre leader con il 34% si confermano le ibride mild e full (le prime contano il triplo delle seconde).