Nel corso di questʼanno gli incentivi hanno avuto effetti poco incisivi e non ci sono ancora i decreti attuativi per rilanciare il mercato delle auto a basso impatto ambientale
Il buon mese di ottobre non illude i protagonisti del mercato auto italiana. Nel decimo mese dellʼanno sono state immatricolate 115.827 autovetture, vale a dire il 14,56% in più rispetto a ottobre 2021, e soprattutto è il terzo mese di fila di segno positivo. Lʼaltra faccia della medaglia è però data dal -13,8% dei primi 10 mesi del 2022, con 1.091.894 nuove auto immatricolate e una perdita di 175 mila unità.
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Il 2022 si è rivelato un anno particolarmente discontinuo, con andamenti negativi per i primi sette mesi e gli ultimi tre positivi. Gli incentivi hanno avuto effetti poco decifrabili, subito finiti quelli per le auto con motori termici convenzionali (la terza fascia di Ecobonus), ancora poco sfruttati quelli per le auto “alla spina”: elettriche (Bev) e ibride plug-in (Phev). Adesso è partita una nuova ondata di agevolazioni per queste ultime, ma soltanto per chi ha Isee non superiore a 30.000 euro, una soglia considerata troppo bassa per permettersi unʼauto elettrica o Phev, che rischia quindi di non ottenere gli effetti sperati.
Guardando alla tipologia di auto vendute in questo 2022, spicca il balzo delle ibride, che da gennaio a ottobre valgono il 34,1% del mercato. Significa che più di un italiano su tre sceglie lʼibrido, nel 9% una full hybrid e nel 25% una mild hybrid (le più diffuse). Le vetture plug-in rappresentano il 5% delle vendite complessive e le elettriche Bev il 3,6% nei 10 mesi. Reggono benzina e diesel, mentre il gpl sta cannibalizzando il metano, ormai ridotto allʼosso. Performance più che buone per il settore del Noleggio a Lungo Termine, la cui quota nei 10 mesi vale il 21,9% del mercato totale.
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Le stime del mercato auto italiano per lʼintero 2022 parlano di 1,3 milioni di auto nuove vendute, un livello deludente, inferiore del 10,8% al 2021 e addirittura del 32% rispetto allʼanno pre-pandemico 2019. Per il Presidente dellʼUnrae Michele Crisci, servirebbe tre misure per impattare positivamente sul mercato: “Primo: un robusto stimolo al rinnovo di un parco circolante vecchio e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni. Secondo: unʼinfrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, ma su questo punto siamo ancora in attesa del provvedimento attuativo del dpcm 4 agosto 2022, inspiegabilmente non ancora emanato. Terzo: la revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale”.