MINI partner del progetto
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Dalla bioedilizia alle neuroscienze
La mobilità sostenibile e il rispetto dellʼambiente sono una componente chiave della strategia MINI. Non soltanto per il futuro, ma già nel presente e lo dimostra la commercializzazione, già dal 2017, del suo primo veicolo ibrido plug-in: Cooper S E Countryman ALL4. Questʼanno poi è attesa la prima MINI Electric, e il destino della Casa inglese cambierà radicalmente.
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Ma mobilità sostenibile significa tante altre cose: bioedilizia ad esempio, e risparmio energetico o economia circolare. Temi che una comunità deve saper svolgere, magari dividendo i compiti nel comune interesse pubblico. MINI ha accettato la sfida e in Trentino, nelle cave di Tassullo in Val di Non, celebre per le sue mele, è diventata partner del Progetto Biosphera. Si tratta di un modello di sviluppo che promuove la vita in un ambiente sostenibile e gestito con equilibrio delle risorse. Un ambito vastissimo che lega tante discipline, fino a quelle mediche e alle neuroscienze.
Il Progetto Biosphera nasce nel settembre 2018 e MINI ha scelto subito di unirsi al consorzio guidato da Thimus, cui partecipano ben 7 istituti di ricerca internazionali, 3 enti di certificazione e più di 30 realtà imprenditoriali. Lʼobiettivo è dimostrare come la vita in un ambiente sano e sostenibile (e la guida di auto elettriche incide) influisca positivamente sugli stati d’animo dei cittadini. Per presentare il progetto è stato anche organizzato un roadshow internazionale che durerà 24 mesi, toccando 15 città tra cui Milano, Roma, Verona e Bari.
In ogni tappa verrà presentato Biosphera Equilibrium, un edificio mobile e autonomo dal punto di vista energetico, che adotta le tecnologie più avanzate al mondo. Il modulo abitativo è in grado di produrre energia in quantità superiore al suo fabbisogno, al punto da poter ricaricare la MINI Countryman Cooper S E ALL4. I primi test sono stati fatti nelle miniere di Tassullo, 300 metri sotto la montagna, con due persone che vivranno in Biosphera per due giorni. Saranno sottoposti a esami fisiologici e neurologici per valutare la capacità rigenerativa del modulo in un ambiente poco adatto alla vita.