Suzuki GSR 750, naked di stile
© ufficio-stampa
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Prezzo wow! da 6.750 euro
Nel panorama delle naked, c'è un modello che sta diventando sempre più un evergreen. È la Suzuki GSR 750, una media di grande vivacità, molto agile e maneggevole, e con una figura snella che induce a guidarla come uno scooter, e questo piace molto agli habitue della moto "tutti i giorni". Ma attenzione, la GSR 750 ha un cuore sportivo purosangue, visto che il motore deriva direttamente dal 4 cilindri da 106 CV della GSX-R 750, e la cosa proprio non ci dispiace.
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A tre anni dall'esordio, quando sostituì la 600 cc, Tgcom24 ha fatto un "tagliando" alla Suzuki GSR 750, nel frattempo rinnovata con nuove colorazioni e serie limitate. Se la prima impressione è quella che conta, allora il coup de foudre che la GSR 750 regala è immediato. Salire in sella alla sette e mezzo di mattina, pensando a quel che troveremo sulle strade di Roma, scoraggerebbe anche chi si servisse delle ali, e invece la naked Suzuki ci regala un feeling immediato! La moto è compatta, leggera, maneggevole, la posizione di guida è confortevole (la sella è imbottita e nettamente più comoda della GSR 600) e le sconnessioni del manto stradale sono affrontate molto meglio dalla forcella anteriore Kayaba a steli rovesciati, regolabile nel precarico molla e 41 mm di diametro, un doveroso upgrade rispetto alla forcella tradizionale della 600.
In città, pur avendo un raggio di sterzata limitato, la moto si destreggia bene, è leggera e molto rapida negli scatti e pazienza se il traffico limita l'erogazione del 4 cilindri, accontentiamoci del semaforo verde che ci apre davanti la strada libera. In autostrada la GSR 750 dà il meglio di sé. Equilibrata, potente, con un bel sound cupo, fa sentire la velocità (anche perché non ha protezioni) e sorpassa in un attimo con una lieve apertura sulla manopola del gas. Il 4 cilindri Suzuki esprime la sua massima potenza (78 kW, pari a 106 CV) a 12.000 giri al minuto e l'impressione sulle grandi arterie è quella di un cavallo che riesce a sprigionare la sua euforia. Ma è nei misti che la moto ci è piaciuta ancora di più, anche se – e va detto – le strade sconnesse si sentono, le asperità non sono completamente assorbite e alla fine la nostra schiena paga pegno.
Nel misto però la naked giapponese sfrutta appieno le sue caratteristiche di maneggevolezza, e si gioca con il cambio tra accelerazioni brucianti e scalate poderose, mentre i freni compiono il loro dovere anche se quello posteriore va modulato. L'entrata in curva è precisa e senza sbavature, e nei cambi di direzione l'ondeggiare destra/sinistra in sella è rapido è veramente divertente! Il look è un'altra dote della GSR 750, in un segmento sì di successo ma con molte proposte uguali, che tendono ad assomigliarsi. Suzuki ha realizzato una speciale versione della sua naked con una originale veste grafica "Total Black Mat" che ne sottolinea il carattere. È una versione da 8.000 euro, ma la Suzuki GSR 750 normale ha invece un prezzo interessante, con una promozione valida fino al 30 giugno che la propone a 6.750 euro.