Lʼevoluzione di un mito con cilindrata 700
Le radici di Yamaha Ténéré affondano nella sabbia del deserto del Sahara. Nel 1976 la XT500 era una moto dʼazzardo, eppure fu lei a vincere la prima Parigi-Dakar con in sella Cyril Neveu. Erano le Dakar vere, che sfidavano i tratti più inaccessibili del Sahel, come il Ténéré tra Niger e Ciad. Da allora fu un successo, la moto più venduta dʼEuropa per tutti gli anni Settanta. Riproporla oggi ha il sapore del mito che rinasce dalle sue ceneri.
La Yamaha XT500 divenne quasi la scelta obbligata dei piloti che amavano lʼavventura e le ruote tassellate. Nel 1983 Yamaha lanciò la XT600Z, la prima a recare nel nome quel deserto terribile chʼera il Ténéré. La gamma che ne derivò divenne iconica e conquistò ammiratori in tutto il mondo, con tanti fan club attivi in ogni angolo del pianeta e la nicchia delle enduro-adventure che nel frattempo è diventata un segmento importante. Alla fine degli anni 80 arrivò la XTZ750 Super Ténéré con motore bicilindrico e poi allʼinizio degli anni 90 la monocilindrica XTZ660 Ténéré, mentre il campione Stéphane Peterhansel faceva incetta di Parigi-Dakar, conquistando 6 vittorie nel rally più difficile del mondo.
Il regalo per il pubblico di Eicma è il nuovo Ténéré 700, un modello inedito ed equipaggiato con il bicilindrico frontemarcia da 689 cc a iniezione elettronica. È il più fedele compagno del primo XT500, sebbene Yamaha abbia sempre saputo coltivare il mito di quella moto, tanto che oggi la gamma Yamaha Adventure comprende le grandi enduro XT1200Z e XT1200ZE Super Ténéré, presentati nel 2010, oltre alla estrema XT1200ZE Raid Edition. Ma torniamo al nuovo Ténéré 700, la cui principale caratteristica consiste nellʼerogazione corposa e lineare della coppia, che offre una risposta istantanea e perciò unʼaccelerazione straordinaria.
Il telaio di Yamaha Ténéré 700 è tutto nuovo, snello e agile, leggero e a doppia culla in acciaio, così da rendere la moto fruibile nei contesti più disparati e non solo nellʼoffroad estremo. Spicca lʼinterasse corto di appena 1.590 mm, che lo rende ben guidabile nonostante la generosa altezza da terra di 240 mm. I cerchi a raggi sono da 21 pollici allʼanteriore e da 18 al posteriore, mentre lʼABS è disinseribile allʼoccorrenza, evenienza plausibile nella guida in fuoristrada. Disattivando lʼABS si torna al pieno controllo manuale e così si può scegliere di bloccare deliberatamente la ruota posteriore in alcune situazioni, come le curve molto strette o le discese impervie.