Una moto per esplorare il mondo
I ben informati lo sanno: Yamaha Ténéré è stata la prima vincitrice della Parigi-Dakar. Lʼallora Yamaha XT500 non è stata soltanto la prima motocicletta, ma il primo veicolo in assoluto, poiché allʼinizio il leggendario raid nel Sahara non faceva distinzioni tra auto e moto. Nacque così, a metà degli anni 80, il mito della Ténéré, che oggi consuma un nuovo capitolo con la Ténéré 700 World Raid.
Affidabile, durevole, impavida su ogni tracciato, Yamaha Ténéré ha incarnato per intere generazioni di centauri il sogno dellʼavventura su due ruote. Il primo modello evolse nella successiva XT 600 e lo spirito dʼavventura si estese dalla sabbia dei deserti africani alle traversate al Polo e allʼinterno delle più fitte vegetazioni tropicali. Una moto fatta per esplorare il mondo, questo era il compito che gli ingegneri Yamaha si erano assegnati allora e che, oggi, vogliono riportare in auge con la Ténéré 700 World Raid.
Basata sul concept T7 e sul prototipo esposto allʼultima edizione di Eicma, la Ténéré 700 World Raid ha un telaio tutto nuovo, snello e leggero, e già questo segna uno spartiacque col resto del segmento delle Sports Adventure, dove robustezza e peso la fanno da padrone. Yamaha cerca invece unʼagilità a tutto tondo, una maneggevolezza che va oltre la strada e il contesto cittadino per proseguire anche nellʼoffroad. Lo stesso motore bicilindrico di 689 cc è compatto e facile da gestire, adattandosi così ai contesti più disparati. Che sia però una moto pensata per lʼavventura non cʼè dubbio, basti guardare lʼampia strumentazione orientata alla navigazione, i quattro fari anteriori ispirati alla Dakar e i ritocchi a ogni sezione del telaio.
Per il lancio della nuova Ténéré 700, Yamaha ha organizzato un “World Raid 2018”, un evento destinato a regalare emozioni. Per essere informati, e magari per partecipare accanto a campioni della disciplina, ecco il sito web di riferimento: www.World-Raid.com. La prima tappa si è svolta in Australia, con il campione Rodney Faggotter (vincitore della Dakar 2018) a fare da battistrada. La seconda tappa del tour si svolge tra le affascinanti dune del Marocco, e il testimonial è Stephane Peterhansel, 13 vittorie alla Dakar, 6 delle quali con una Yamaha Ténéré. E poi ancora in Argentina con Adrien van Beveren e in Europa con tanti campioni: Nick Sanders, David Frétigné, il fondatore di Touratech Herbert Schwarz, il campione spagnolo di enduro Cristóbal Guerrero e in Italia Alessandro Botturi, che attraverserà le montagne dellʼHard Alpi Tour.