Poche risorse per i privati, superflue per le aziende
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Gli ecoincentivi per acquistare auto a metano e gpl, decisi dal Governo Monti lo scorso 14 marzo, alla prova dei fatti si sono rivelati “una doppia bufala”. Espressione forte, che arriva dal Presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi. Il perché è presto detto: a disposizione dei privati c’erano l’inezia di 4,5 dei 40 milioni di euro stanziati, una fetta piccolissima che in un’ora era già esaurita.
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Una beffa per gli automobilisti privati, alle prese con una normativa che premia chi arriva primo. Ma non finisce qui, perché la “seconda bufala” nasce dal fatto che la fetta più grossa degli ecoincentivi – circa 35 milioni di euro – è a disposizione delle flotte aziendali, ma dopo tre settimane il 99% dei fondi è ancora inutilizzato (le richieste ammontano finora a 300 mila euro). La ragione è molto semplice: per usufruire degli incentivi, occorre rispettare alcuni paletti, come i 10 anni di età minima delle autovetture da rottamare per rinnovare la flotta, ma è noto che le aziende rinnovano il loro parco circolante molto prima, spesso dopo pochissimi anni, e quindi è difficile trovare aziende con un parco così vetusto da poter beneficiare dell’incentivo.
Con un’altra espressione forte, Pavan Bernacchi dice che “per le aziende è più facile vincere al Superenalotto che accedere a questi fondi”. Insomma, Federauto boccia il provvedimento senza appelli e auspica altre misure per rilanciare il mercato delle auto aziendali, come la detrazione al 100% di questi veicoli, sulla scia di quanto avviene in altri Paesi dell’Unione Europea, e che davvero rilancerebbe il settore. Proposte che si spera il governo possa discutere… Certo, col “piccolo” problemino di sapere quale governo e quando?