Il guidatore non paga per le violazioni degli altri passeggeri
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La sicurezza stradale impone obblighi di comportamento a tutti e non solo a chi guida. Pedoni e ciclisti sono spesso indisciplinati, ma anche a bordo dell’auto ciascun passeggero deve assumersi le sue responsabilità. Il guidatore, e magari anche proprietario del veicolo, non risponde per tutti e se gli altri passeggeri violano le norme ne pagano le conseguenze, in termini di multe.
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A far luce sul corretto utilizzo delle cinture di sicurezza è l’articolo 172 del Codice della Strada, che obbliga tutti i passeggeri adulti di un veicolo a rispettare le norme. Ad esempio l’obbligo di allacciare la cintura vige anche per chi siede dietro, ma purtroppo l’infrazione è alquanto comune da Nord a Sud della penisola. Un deterrente per scoraggiare i passeggeri posteriori dal non allacciare la cintura di sicurezza potrebbe essere il fastidioso cicalino che, oggi, tutte le vetture hanno per indurre il guidatore e chi sta seduto davanti a fissare il dispositivo. L’esenzione può valere per le donne in gravidanza o per chi soffre gravi malattie (cardiopatie ad esempio), ma attenzione: la certificazione deve essere esibita alle forze dell’ordine, non basta esprimerla a voce.
Il Codice della Strada dice anche che se un passeggero adulto non ha la cintura di sicurezza allacciata risponde dell’infrazione in proprio: pagando la multa. Non perde i 5 punti sulla patente perché non sta guidando, ma la sanzione va a suo carico. Multa e 5 punti in meno sulla patente per chi invece guida senza cintura di sicurezza, e questo vale anche se a bordo c’è un minore che non rispetta la normativa sui sistemi di ritenuta (bimbi senza seggiolino apposito per età e peso, under 18 che non hanno allacciato la cintura). D’altronde farne a meno è pura incoscienza, perché è troppo pacifica la discussione sull’importanza di questo dispositivo, un vero e proprio “salvavita” il cui invito all’uso non è mai eccessivo.