Nel post-vendita siamo la cenerentola d’Europa
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Il settore auto italiano è in panne. Un doppiosenso drammatico quello emerso nel corso di Automotive Dealer Day, la tre giorni di discussione sul futuro dell’auto in corso a Verona. Soltanto nel 2012 la distribuzione auto in Italia ha perso il 7% delle sue concessionarie e negli ultimi 5 anni ogni dealer ha ridotto mediamente del 40% le vendite, passando da 1.050 a 630 veicoli per mandato. Una disfatta!
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Ma da Automotive Dealer Day arrivano anche prospettive migliori, argomenta Leonardo Buzzavo, presidente di Quintegia, che organizza i workshop veronesi da ormai 11 anni. Il problema dei dealer italiani, secondo Buzzavo, è che “la distribuzione è troppo concentrata sulla vendita di auto nuove, un settore in forte contrazione e con margini sempre più risicati, laddove sarebbe meglio sviluppare cose nuove: vendite multimarca, usato garantito, servizi post-vendita e forme alternative della proprietà”. In Italia i profitti dei dealer dipendono per il 56% dalla vendita di auto nuove, mentre in Germania – mercato grande il doppio e meno in crisi – questa voce pesa solo per il 26% degli utili.
In Italia un dealer guadagna dall’usato appena l’11% dei suoi utili e dalle attività post-vendita il 33%. In Germania quest’ultima voce è il doppio – 66% – perché servizi di assistenza, ricambi e manutenzione vanno alla grande e sono il fulcro della fidelizzazione dei clienti. Nel post-vendita l’Italia è invece la cenerentola d’Europa, superata da tutti i principali mercati europei (la media di incidenza sui profitti è vicina al 60%). Per i dealer del Belpaese ci sarebbe quindi tanto lavoro da fare per sviluppare la propria attività e renderla più stabile, meno soggetta cioè ai cicli di vendita sul mercato.