Non passa anche il seggiolino bimbi con sensore di presenza
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Cʼera una volta la favola della lotta per assicurare una maggior sicurezza stradale. Gli italiani che ogni anno perdono la vita sulle strade del Belpaese sono 3.500 circa, vale a dire 10 al giorno, una situazione che tutti concordano di dover cambiare. Tutti infatti, ma proprio tutti, si riempiono la bocca con parole severe sulle norme leggere e le maglie larghe delle leggi che non puniscono col giusto rigore chi causa incidenti stradali.
Eppure quando capita lʼoccasione di inasprire le sanzioni per alcuni comportamenti pericolosi, come guidare parlando al telefonino, ecco che il Parlamento in scadenza si tira indietro e lascia tutto così comʼè! La notizia in sostanza è tutta qui e la favola diventa una parabola triste dellʼincapacità della politica a cambiare le cose. Ma vediamo nel dettaglio i fatti: approvando gli emendamenti alla legge di Bilancio 2018, la Commissione Trasporti della Camera aveva accolto la modifica allʼarticolo 173 del Codice della Strada che inaspriva le pene per chi fosse stato beccato col telefonino in mano mentre era alla guida. Il rischio era la sospensione immediata della patente e un minimo di 322 euro di multa.
Nel passaggio del testo alla Commissione Bilancio, però, lʼemendamento è saltato, insieme a 2.000 altri, e così la norma non arriverà più in aula per essere votata. Tutto resta come prima allora, e chi si fa pizzicare col telefonino allʼorecchio senza il kit vivavoce ammesso rischia una sanzione di 112,70 euro, se paga entro 5 giorni. Il massimo dellʼinfrazione è di 647 euro e con 5 punti decurtati sulla patente, mentre in caso di recidiva ‒ due volte la stessa infrazione in due anni ‒ si rischia la sospensione della patente da uno a tre mesi. Basterà? Di certo non di far sbraitare tutti contro le leggi troppo lievi per affrontare il problema della sicurezza stradale.
Ed a proposito di passi indietro, tra i 2 mila emendamenti cancellati cʼè anche la cosiddetta norma “antiabbandono” dei bambini in auto, che prevedeva lʼobbligatorietà della presenza di cicalini o allarmi nei seggiolini dei bambini, così da ridurre il caso drammatico di chi dimentica i più piccoli a bordo. Un sensore costerebbe meno di un euro, ma se ne riparlerà in una prossima legge di Bilancio…