Le auto sottoposte a test sempre più severi
I crash test EuroNCAP compiono 20 anni e, grazie al loro impatto sullʼindustria dellʼauto, hanno contribuito a salvare 78 mila vite umane in Europa. In questi due decenni sono stati testati 1.800 veicoli, per un investimento pari a 160 milioni di euro, ampiamente ripagati dalla maggiore sicurezza delle auto oggi in circolazione rispetto a quelle del 1997.
I primi risultati dei test EuroNCAP furono resi pubblici il 4 febbraio del 1997 e riguardavano city car e compatte di segmento B. Fu unʼecatombe di vetture a una stella, o al massimo due, e coinvolgevano tutti i principali costruttori europei e le auto più vendute del continente. Ma era anche inevitabile, perché fino a quel momento le automobili erano sottoposte a test basici dei costruttori stessi e non cʼera lʼobbligo di pubblicarne gli esiti. Serviva un organismo comune europeo e indipendente, che desse la scossa allʼindustria motoristica con i suoi test severi e i giudizi sugli stessi. Chi non soddisfaceva i test subiva il contraccolpo sul mercato e così le Case auto si adeguavano ai criteri dettati dallʼorganismo comunitario con sede a Bruxelles.
Grazie agli standard EuroNCAP, via via elevati nel corso degli anni, si è arrivati oggi allʼobbligo di dispositivi come lʼABS e il Controllo elettronico di stabilità. La prima vettura con 4 stelle per la sicurezza fu la Volvo V40, quella con 5 stelle la Renault Laguna nel 2001. I crash test sono diventati più complessi, riguardano oggi anche la protezione dei pedoni e si stanno facendo strada altri dispositivi, come la frenata automatica dʼemergenza e gli avvisi acustici sulla presenza di passeggeri allʼinterno dellʼauto, che potrebbero presto diventare obbligatori tra i produttori europei.