Volvo Studio Talks

Per Volvo la sicurezza stradale è un bene da condividere

Esistono oggi tecnologie, disponibili sul mercato, che permettono di ridurre gli incidenti stradali. Per Volvo vanno condivise su scala globale

17 Ott 2020 - 08:22
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Esistono oggi tecnologie, e sono disponibili sul mercato, che permettono di ridurre gli incidenti stradali, aumentando di conseguenza la sicurezza. Andrebbero implementate su tutti i veicoli, diventando diffuse, di massa. Ne è convinta Volvo, da sempre leader ascoltato nel campo della sicurezza stradale, che già un anno fa aveva lanciato il Progetto EVA, “Equal Vehicles for All”.

Lʼargomento sicurezza stradale è stato il primo dei nuovi “Volvo Studio Talks”, unʼoccasione per parlare di grandi temi di rilevanza globale su piattaforme online. A Milano, dovʼè presente uno dei Volvo Studio, si è discusso lʼargomento in contemporanea con gli altri studios di Stoccolma, New York, Tokyo e Varsavia. Un format inedito, che permette di superare le barriere territoriali con conversazioni cross-cultural e cross-industry . Volvo è convinta che dal confronto fra prospettive diverse può nascere un fronte evoluto di politiche e scelte industriali che guardino al progresso delle società.

Ne è un esempio il sistema “Care Key” di Volvo, che grazie a telecamere monitora la guida e limita la velocità massima dell’auto (presto tutte le Volvo abbasseranno elettronicamente il limite a 180 km/h). Scelte globali quelle della Casa svedese, perché tutti devono condividere gli stessi valori in termini di sicurezza e protezione allʼinterno dellʼauto. Il Progetto EVA lanciato nel 2019 ha messo al centro della discussione la sicurezza delle donne in auto, poiché i laboratori automobilistici e gli stessi crash test effettuati prendevano quasi sempre in considerazione corporatura fisica, altezza e peso dei maschi.

Approccio analogo per la sicurezza dei bambini, da cui è scaturito il cosiddetto “modello svedese” riguardo allʼuso dei seggiolini ad hoc per i più piccoli. Impronta italiana hanno invece le iniziative che hanno portato le Polizie stradali a incontrare nelle scuole bambini e ragazzi (il Progetto Icaro), parlando con loro di educazione stradale. Dal Volvo Studio Milano è intervenuta sul tema Federica Deledda, Vice Questore della Polizia di Stato e Dirigente Polizia Stradale di Cremona. Il modello italiano oggi è oadottato in tanti Paesi dellʼUnione Europea e al Volvo Studio Talks era collegata anche Roadopol, il network delle polizie stradali europee.

La Sicurezza è da sempre il principio che guida le azioni di Volvo ‒ spiega Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia ‒. Riteniamo che un costruttore automobilistico abbia il dovere di occuparsi di tutti i fattori che influiscono sulla sicurezza del traffico. Il nostro solo e unico obiettivo è lo stesso, da sempre: far sì che tutti coloro che utilizzano la strada siano al sicuro, dentro e fuori l’auto”. Ragion per cui Volvo ha messo a disposizione di tutti i costruttori di veicoli la sua enorme “biblioteca digitale”, con oltre 40 anni di test sulla sicurezza, perché condividere i dati delle ricerche significa favorire la produzione di vetture più sicure per tutti.

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