La "scalata" verso il primato si è svolta in Cile, dove due Porsche 911 preparate per l'occasione e alimentate a carburante sintetico hanno conquistato la cima di Ojos del Salado.
© Ufficio stampa Porsche
Si è trattato di una sfida così sentita, così personale che alle due Porsche chiamate alla sfida sono stati dati due nomi: Edith e Doris. Ecco tutti gli aneddoti di un primato dai risvolti interessanti.
Tanto per dirne una, basterebbe pensare che mai nessuna automobile (aggiungiamo, per giunta in veste di supercar) aveva mai provato a conquistare un'altitudine di questo livello. L'impresa è avvenuta nei primi giorni di dicembre, quando due Porsche 911 debitamente "acchittate" per l'occasione del tutto "montanara", si sono date da fare per arrancare fino a quota 6.734 metri di Ojos del Salado, in Cile. A riuscirci è stata la Porsche 911 Edith, protagonista del nuovo record mondiale di altitudine. Non solo lei però è stata artefice tenace della conquista: a condurla così in alto è stato il tre volte vincitore di Le Mans, Romain Dumas, assistito da un équipe internazionale composto da membri provenienti da Cile, Francia, Germania, Stati Uniti, Canada e Svizzera.
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Non è stato tutto "rose e fiori", le difficoltà sono state tante e legate principalmente all'aria, che in quota era densa solo la metà rispetto al livello del mare, con temperature fisse che si aggiravano intorno ai 20 gradi sotto lo zero. Un'idea di cosa possa aver rappresentato raggiungere questa altitudine ci viene offerta dalle parole del pilota Romain Dumas: "una sensazione straordinaria guidare dove nessuna auto è mai arrivata prima. La 911 è riuscita a salire più in alto di qualsiasi altro veicolo terrestre nella storia. Abbiamo raggiunto un punto in cui ci siamo trovati di fronte alla vera cima della cresta ovest: non potevamo andare oltre. Quindi questa era davvero l'altitudine massima che si poteva raggiungere. Un momento di orgoglio per tutto il team, e siamo grati per il sostegno e la fiducia di tutti i nostri partner, ognuno dei quali ha reso possibile questo risultato".
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Questa variante off-road della Porsche 911 è stata creata prendendo come base la Carrera 4S. Le modifiche "di rinforzo" hanno regalato a Edith e Doris un sottoscocca dedicato per proteggere telaio e motore, un sistema steer-by-wire per dare ulteriore precisione in sterzata alla vettura e un'altezza da terra portata a 350 mm per superare gli ostacoli del terreno roccioso. Le due Porsche 911 erano spinte dal motore 3.0 sei cilindri boxer da 450 CV di potenza massima, associato a un cambio manuale a 7 rapporti, ma anche in abitacolo sono state fatte delle modifiche, per esempio, gli interni sono stati impreziositi con dei sedili in fibra di carbonio con cinture di sicurezza a cinque punti d’ancoraggio. La vera novità è che per muovere le due 911, Porsche ha utilizzato carburante sintetico prodotto dalla HIF direttamente in Cile: la casa tedesca è da sempre fautrice degli eFuel, va infatti ricordato che l’impianto pilota di Haru Oni (che ha sede in Cile, a Punta Arenas) è stato inaugurato a fine 2022.
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