La prova dell’ultima coupé bavarese
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Che BMW sia un costruttore avveduto, attento alle prospettive e alle tendenze di mercato, ne abbiamo avute varie conferme. La sportività proverbiale dei suoi modelli si è via via sposata con la carrozzeria Suv, con l’alimentazione ibrida elettrica, con l’eleganza stilistica delle coupé 4 porte. Ma adesso, con la Serie 4 Coupé, torna al classico: una sportiva lunga e affusolata, dinamica e con l’assetto molto basso.
Un modello inedito – perché non c’era prima una Serie 4 – eppure collaudato, perché l’auto altro non è che l’evoluzione della Serie 3 Coupé, ma con così tanta personalità che gli strateghi bavaresi hanno pensato di farne una gamma a sé, con la cabrio che arriverà la prossima estate e il crossover X4 più avanti. Dal punto di vista estetico, l’armonia dei tre volumi resta quella caratteristica dei modelli coupé d’ingresso al mondo BMW, ma il passo cresce di buoni 50 mm, le carreggiate di 45 mm e l’abitacolo è stato arretrato per allungare ulteriormente il cofano anteriore. Ma soprattutto l’assetto è stato ribassato di 16 mm rispetto alla Serie 3 Coupé, con tutto il beneficio in termini di piacere di guida che ne deriva. La Serie 4 Coupé è la BMW col baricentro più basso che ci sia.
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È questo che dà l’impronta sportiva alla coupé tedesca, qualcosa che va al di là delle scontate prestazioni dei motori BMW. L’assetto basso, l’aerodinamica racing (Cx di 0,28) e la trazione posteriore fanno “sprizzare” sportività da tutti i pori. Sprizzare è proprio il verbo giusto, perché la Serie 4 porta al debutto in casa BMW due estrattori d’aria molto eleganti e funzionali – gli Air Breather – che stanno dietro i robusti passaruota anteriori e riducono la resistenza aerodinamica. Con loro, alle due estremità della presa d’aria frontale, ci sono poi due ulteriori piccole aperture verticali (Air Curtain), che servono a convogliare l’aria ai lati esterni delle ruote anteriori, migliorando le performance motoristiche e ambientali.
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Tgcom24 ha provato in Veneto la 420d, unica versione diesel (al momento) sul mercato italiano, una “piccola” due litri turbo a iniezione diretta common-rail con turbina a geometria variabile, capace di sviluppare la potenza massima di 184 CV a 4.000 giri al minuto. Una versione che spinge in modo notevole, fin dai primi giri, tanto che la coppia massima di 380 Nm è già tutta disponibile ai 1.750 giri, e così le doti di scatto della BMW 420d sono degne di una sportiva pura: 7 secondi e mezzo sullo 0-100 per la più piccola delle Serie 4 Coupé! Eppure l’auto non vi farà penare dal benzinaio: il suo motore Euro 6 consuma mediamente 4,7 litri dei gasolio per fare 100 km e le stesse emissioni di CO2 – 124 g/km – sono quelle di una segmento B. Un motore pulito e performante, che dimostra come il binomio coupé/diesel sia ormai divenuto sempre più possibile. Ottimo il cambio sportivo manuale a 6 marce (a richiesta c’è l’automatico a 8 rapporti).
Gli interni della BMW Serie 4 Coupé sono comodi nella seduta, un po’ meno nella posizione (chi siede dietro) e pensati esclusivamente per 4 passeggeri. Si è optato infatti per le due poltroncine separate posteriori, ribaltabili anche separatamente per aumentare la capacità di carico del vano bagagli. Che non è niente male considerando il carattere sportivo della vettura: 445 litri. Scelta sfiziosa quella dei designer BMW di distinguere i dettagli dei vari allestimenti: Luxury ha finiture cromate, Sport inserti nero lucidi più grintosi, Modern ambienti chiari e inserti satinati. Su tutti spicca l’allestimento sportivo M Sport che abbassa di altri 10 mm l’assetto. A listino in questi giorni sul mercato italiano, la BMW 420d ha prezzi che partono da 41.200 euro.
La prova della BMW Serie 4 Coupé