Provata la seconda serie

Dacia Duster 1.5 diesel, la carta sicura

Da sorprendente a collaudato

25 Mar 2014 - 09:00

Se la prima generazione fu una sorpresa, della seconda si può ben dire che è un'affidabile certezza. Dacia Duster conferma le sue qualità: sa essere fuoristrada quando vuole, ma ha un look da Urban Suv che lo rende fruibile per la guida quotidiana. Tgcom24 ha provato la seconda generazione di Dacia Duster in un percorso da Milano ad Aosta, in cui la scioltezza dell'autostrada in pianura ha via via lasciato spazio alla montagna, le cui strade in questo periodo sono ancora più difficili, per la patina di neve e ghiaccio sciolti sull'asfalto che minano la tenuta dei veicoli.

Dacia Duster 1.5 diesel, la carta sicura

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© ufficio-stampa
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Provata la nuova Duster 1.5 diesel, sia a trazione anteriore che 4x4. Un motore convincente, ottimo in salita e confortevole perché raggiunge subito la miglior coppia e facilita la guida anche ai meno esperti. Non è un caso che Renault ne abbia prodotti svariati milioni (fornendoli anche a Dacia e Nissan). Con la versione a trazione anteriore siamo saliti fino a Pila, all'inizio dimostra buone accelerazioni e fa sorpassi senza problemi. Nei tornanti il Suv si rivela pratico e maneggevole. Più in alta quota è toccato sedersi al volante della versione 4x4 e la pista era ghiacciata. Tutto più difficile, ma condizioni ideali per divertirsi, anche perché abbiamo disinserito l'ESP, ed è qui che Duster 4x4 ha dato prova della sua affidabilità, rispondendo alla grande su ghiaccio e neve e senza mai palesare rischi di scarsa tenuta o scivolamento.

Davvero un Suv “No Limits”, come lo slogan preparato dal marketing Dacia per presentare il nuovo Duster. Certo ad aiutarci c'è l'elettronica, con le tre modalità di marcia impostabili con un pulsante: Auto, 2WD e la Lock da noi utilizzata, che distribuisce il 50% di coppia all'anteriore e il 50% al posteriore. Con Duster insomma Dacia può dormire sonni tranquilli. Vera world car, venduta soltanto lo scorso anno in quasi 377 mila unità nel mondo. Anche perché il suo rapporto qualità/prezzo è il migliore del mercato: la gamma offre queste opportunità di sportività, piacere di guida, fruibilità su tutti i terreni a prezzi compresi tra 12 mila e 20 mila euro.

Il design della seconda generazione di Duster svela un disegno nuovo del frontale, con la calandra a motivi quadrangolari e una presa d'aria più bassa, più i gruppi ottici con luci diurne a LED, di serie su tutta la gamma. Inediti sono pure i cerchi in lega da 16 pollici e le barre sul tetto. La zona posteriore accoglie qualche cromatura in più, ma da citare è soprattutto l'ampia capacità di carico del bagagliaio: 475 litri e la possibilità di trasportare oggetti lunghi anche 2,7 metri.

All'interno c'è tanto spazio, l'abitacolo rappresenta forse il vero passo in avanti fatto da Duster. La plancia è nuova e più curata, accoglie al centro una console ben incastonata in due elementi strutturali verticali. Gli alzacristalli elettrici sono ora finalmente sulle portiere, ma resta qualche difetto di comfort: la posizione dello schermo del navigatore è troppo bassa rispetto alla posizione di guida e il comando per regolare gli specchietti è posto sotto il freno a mano. Buona però la dotazione hi-tech, con il sistema multimediale Renault con navigatore con schermo da 7" touch screen, radio-CD/MP3, vivavoce Bluetooth.

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