Opel Insignia 2.0 CDTI 140 CV
© ufficio-stampa
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Già vendute 100 mila unità della nuova serie
Chi dice che la berlina di rappresentanza debba per forza essere di un marchio premium non conosce abbastanza la Opel Insignia. Costruttore generalista okay, che produce solide vetture familiari e per l'utenza business che consuma centinaia di km l'anno, ma che con l'Insignia berlina ha dimostrato di poter competere ad armi quasi pari con Mercedes, Audi, BMW. Perché “quasi” è presto detto: perché da un lato ogni optional di pregio sulla Insignia si fa pagare a parte, dall'altro il prezzo finale della grande berlina Opel è di almeno un terzo inferiore alle berline dei costruttori premium.
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Il mercato queste cose le considera e non sorprende allora come la nuova Insignia – lanciata soltanto lo scorso autunno – abbia già scavallato le 100 mila unità vendute in Europa. Auto elegante, poderosa, con dimensioni che incutono rispetto e una spaziosità interna fantastica. Tgcom24 ha provato la Insignia berlina nella più moderna delle sue motorizzazioni, quella turbodiesel CDTI da 140 CV con cambio manuale a 6 marce. Un motore di media potenza, un po' rumoroso se sale troppo di giri, ma estremamente efficiente, visto che i consumi medi nel ciclo misto si attestano sui 3,7 litri di gasolio per 100 km e le emissioni di CO2 a soli 99 g/km. Sono valori che spunta la Opel Corsa per intenderci! Si può anche optare per il cambio automatico (costa 1.500 euro in più), ma si perdono una decina di cavalli e l'efficienza cala drammaticamente.
No, sicuramente questa versione 2.0 CDTI 140 CV è la migliore del lotto e sa offrire a guidatore e passeggeri un'esperienza unica in termini di comfort e senso di protezione a bordo. Non cercate la sportività, quella proprio non appartiene al Dna della vettura e con questo due litri l'accelerazione da 0 a 100 si compie in 10,5 secondi, mentre un po' meglio va la ripresa, per la buona progressione del turbo dai bassi e medi regimi. L'andatura su strada è quindi piacevole, anche silenziosa ad andature di crociera. Merito di una linea aerodinamica molto curata, con lo spoiler posteriore che si armonizza bene con le forme scolpite della carrozzeria e contribuisce al Cx di 0,25, da record per la categoria.
Pochi i ritocchi al design di Insignia, che conferma la mole atletica dei suoi tre volumi. La griglia cromata è ora più larga e più bassa e sul nostro modello erano presenti i fari adattativi in curva con lampade bixeno. I fari antinebbia sono stati allungati e quelli posteriori pure, mentre i cerchi standard sono da 17 pollici (ma quelli da 18” ci starebbero meglio, bisogna però pagarli a parte). All'interno i cambiamenti più significativi: il quadro strumenti è stato semplificato, ci sono meno pulsanti e tutto è più intuitivo. Il display che gestisce l'infotainment e le funzioni di guida è nuovo, a colori e touch screen da 8 pollici, mentre un inedito touchpad è integrato nella consolle centrale.
La dotazione di sicurezza resta all'apice del mercato. C'è l'Opel Eye, la telecamera che legge in lontananza i segnali stradali e li riproduce sul monitor di bordo (Opel è stata la prima ad adottarli). Il climatizzatore è bizona e il freno di stazionamento elettrico si accompagna all'Hill Holder per le partenze in salita. E ora il capitolo prezzi, aspetto non trascurabile del successo di nuova Insignia: si parte da 27.720 euro per il 1.4 benzina base, mentre la gamma diesel parte da 27.900 euro. Il nostro modello, nell'allestimento Advance Business Navi Pack con navigatore incluso costa 31.110 euro.