Il caso ab medica, l’azienda leader in Europa per le tecnologie medicali mininvasive e la chirurgia robotica. Tra sostenibilità e ricerca, un viaggio dentro l’innovazione che migliora le cure e restituisce tempo ai medici
C’è un’Italia che innova, cura e cresce senza clamore, ma con una visione chiara: migliorare la vita delle persone partendo dalla qualità delle cure. È l’Italia di ab medica, un’azienda fondata nel 1984 e oggi guidata da Francesca Cerruti, CEO di una realtà che conta 575 dipendenti e un fatturato di oltre 270 milioni di euro nel 2024, capofila di un Gruppo di aziende distribuite tra Italia, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo e Marocco. Il cuore di ab medica batte in sala operatoria, nei reparti ospedalieri e sul territorio dove la tecnologia diventa alleata invisibile ma fondamentale del personale sanitario. Dai robot chirurgici alla digital health, passando per soluzioni di telemedicina, l’azienda si è affermata come punto di riferimento europeo nelle tecnologie medicali mininvasive, costruendo un ponte tra ricerca scientifica e assistenza quotidiana.
“Siamo la prima realtà italiana di proprietà italiana in questo settore”, spiega Francesca Cerruti. “Siamo distributori, produttori e abbiamo un profilo internazionale”. ab medica investe oltre il 3% del proprio fatturato in ricerca scientifica, collaborando con università, ospedali e centri di innovazione. Dalla progettazione alla produzione interna, tutto avviene in un ecosistema che fa della contaminazione tra saperi un valore fondante. Non si tratta solo di macchinari all’avanguardia, ma di ridisegnare l’intero processo di cura, affinché ogni tecnologia diventi supporto reale al medico e non un onere aggiuntivo. Un approccio multidisciplinare e concreto, capace di tradurre la scienza in soluzioni utilizzabili oggi.