In una fase complessa dell’economia del nostro Paese, si conferma l’impegno del settore distributivo a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie
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Il nostro Paese ha attraversato un periodo di cambiamenti, legati a fattori interni ed esterni, che hanno portato a un rallentamento della crescita economica. La Distribuzione Moderna, da sempre accanto alle famiglie italiane garantendo un’offerta di prodotti che coniugano qualità e convenienza, ha confermato anche nel 2023 il suo ruolo a difesa del potere d’acquisto degli italiani contro l’inflazione, assorbendo parte dei rincari dei prodotti di largo consumo e rallentando così la dinamica di crescita dei prezzi.
I cambiamenti climatici, la situazione geopolitica internazionale e la svalutazione della moneta europea sono fattori di rischio che pesano, direttamente o indirettamente, sul sistema produttivo e sulle famiglie italiane. Per il sistema agroalimentare, questi fattori si traducono ad esempio in perdita di raccolto, soprattutto su alcune produzioni strategiche del Made in Italy, rallentamenti nell’approvvigionamento estero di materie prime, e pressione sui costi di produzione.
L’incertezza e la crisi economica si sono trasformate per le famiglie italiane in un aumento della pressione inflattiva e quindi in una riduzione del potere d’acquisto. In particolare l’inflazione alimentare, nonostante stia rientrando, rimane maggiore rispetto all’indice generale dei prezzi al consumo. Per le famiglie meno abbienti questo significa una netta riduzione del reddito disponibile. I dati confermano una situazione non rosea: nel 2022 il 24,4% della popolazione italiana era a rischio di povertà o esclusione sociale e il trend nel 2023 si è confermato in crescita. Anche il tasso di povertà relativa, nel periodo post Covid, è tornato ad aumentare, toccando l’11,1% delle famiglie italiane.
In un contesto di incertezza come quello che stiamo attraversando, la Distribuzione Moderna continua a giocare un doppio fondamentale ruolo. Per la ripresa del Paese è infatti necessario far ripartire i consumi, che incidono per circa il 60% del Pil. In particolare, i consumi alimentari e non rappresentano il 33,6% del PIL e il 43,8% dei consumi totali, vale a dire l’80% dei consumi alimentari passa dalla Distribuzione Moderna. Diventa quindi chiaro come quest’ultima rappresenti un elemento basilare e strategico per l’economia dell’intero Paese.
Ma non solo. La Distribuzione Moderna da sempre rappresenta un punto di riferimento per l’economia delle famiglie italiane, agendo come “scudo” contro la crescita dei prezzi verso il consumatore finale. Le aziende della Distribuzione Moderna hanno infatti contribuito a frenare anche nel 2023 la corsa dei prezzi, assorbendo parte degli aumenti dei prodotti di largo consumo, con l’obiettivo di tutelare il potere d'acquisto delle famiglie.
Grazie a una presenza capillare su tutto il territorio nazionale con oltre 25mila punti vendita (il 33,9% nel Mezzogiorno, il 22% nel Nord-Ovest, il 26,8% nel Nord-Est e il 17,3% nel Centro Italia), la Distribuzione Moderna riesce a raggiungere anche le aree meno “centrali” del nostro Paese, garantendo un sostegno anche alle zone meno avvantaggiate.
Il 16 e 17 gennaio, nella cornice di BolognaFiere, con il supporto di ADM (Associazione Distribuzione Moderna) si tiene la ventesima edizione di Marca, l’unica fiera italiana dedicata ai prodotti dell’eccellenza italiana a Marca del Distributore. Marca è una delle principali fiere dell’agroalimentare in Europa, che ogni anno raccoglie oltre 10mila visitatori e migliaia di aziende agroalimentari che espongono i prodotti dell’eccellenza italiana.
Un momento chiave della manifestazione sarà rappresentato dal convegno inaugurale che si terrà il 16 gennaio (dalle ore 10.30 alle 12.10 circa) e che potrà essere seguito anche su TgCom24 in streaming. Nel corso dell’evento, saranno presentate le evidenze del Position Paper “Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna”, realizzato da The European House – Ambrosetti per ADM.