Con una rete di 2.480 viticoltori, per una superficie di 6.000 ettari circa, e sei cantine, Colomba Bianca è una delle maggiori produttrici di vino biologico in Europa
Un patrimonio di 2.480 viticoltori per una superficie di 6.000 ettari circa, di cui ben 1.800 biologici e sei cantine dove produrre e imbottigliare il miglior frutto della vite: Colomba Bianca non solo è un’eccellenza siciliana, ma, in pochi anni, è diventata anche una delle maggiori produttrici di vino biologico in Europa. Una cooperativa dove l’amore per la terra e per il territorio si sposa con le più moderne tecnologie e tecniche di vinificazione, portando al consumatore finale un prodotto che è l’espressione di un duro lavoro, capace di unire la tradizione all’innovazione, la modernità alla sostenibilità.
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Le cifre parlano chiaro: il vino è uno dei prodotti made in Italy più amati, ricercati e talvolta, senza successo, copiati. In Italia si produce il 25% di tutte le uve biologiche del mondo, seconda solo alla Spagna (26%) e di gran lunga sopra la Francia (22%). Un settore in forte crescita: basti pensare che la produzione, nel nostro Paese, è raddoppiata negli ultimi 10 anni e oggi ammonta a circa 100mila ettari, con il primato della Sicilia (27% sul totale) davanti a Puglia e Toscana. Sicilia che, in linea con il dato nazionale, ha visto crescere la produzione in maniera esponenziale: oggi siamo a circa 30mila ettari contro i 17mila del 2010, con una forte concentrazione nella provincia di Trapani.
La potenza della rete di Colombia Bianca
In questo scenario, Colomba Bianca non solo ha vinto la corsa al biologico con prodotti di estrema qualità, ma lo ha fatto con il cooperativismo in una Regione, la Sicilia, dove l’aggregazione appare spesso un’utopia. Un’organizzazione che incontra le nuove logiche di mercato che chiedono filiere capaci di lavorare in gruppo per rispondere a una domanda sempre più veloce ed esigente, condividendo strumenti e valori in un’ampia rete di piccoli e grandi produttori votati ad un unico obiettivo: un prodotto di eccellenza capace di soddisfare il gusto del pubblico, italiano e straniero. E così nel 2022 Colomba Bianca ha superato i 34 milioni di litri, con il biologico che rappresenta il 37% del fatturato, esportando principalmente in Svezia, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone.
Identità, sostenibilità e innovazione
Ma il risultato non è altro che la logica conseguenza di un lungo percorso. Una storia che nasce sul finire degli anni Settanta, quando la Sicilia ha saputo individuare un importante percorso di rinascita della filiera. Il punto di partenza, condiviso da molti, era nella terra e nel vigneto, nella braccia di chi lo coltivava, spesso la stessa famiglia di generazione in generazione. E ha saputo trovare una nuova consapevolezza del “valore Vino" in Sicilia, contando sulla propria identità, sulle proprie capacità produttive ma anche sull’innovazione, sul biologico e sulla sostenibilità. Uno slancio che negli anni Novanta ha trovato nuova linfa e visto Colomba Bianca come punto di riferimento solido e collettivo. Una cooperativa capace di raccogliere la sfida scardinando logiche del passato e puntando il proprio obiettivo sulla qualità del vino, sulle peculiarità produttive e sulla valorizzazione delle diversità territoriali.
Il territorio di Colomba Bianca
Proprio il territorio è il cuore del processo produttivo. Da quello di Vita nel cuore dell’agro trapanese - con campagne, boschi, torrenti e terreni gessosi - fino alla zona costiera di Mazara del Vallo con caratteristiche pedoclimatiche più simili all’Africa del nord. Il territorio di Colomba Bianca riflette un mosaico di terroir che racchiude un patrimonio composto da oltre trentadue varietà autoctone e internazionali sparse in 6.000 ettari circa di vigneti concentrati per lo più nelle campagne trapanesi, con sei cantine poste in stretta prossimità, ognuna delle quali è destinata ad una specializzazione produttiva.
Un vero e proprio continente vitivinicolo che alterna suoli leggeri e sabbiosi perfetti per i bianchi autoctoni, con suoli che esaltano profondità ed eleganza dei vini rossi e finire con l’alta collina che esalta i vini bianchi d’altura. Il clima, tipicamente soleggiato ed estremamente ventilato, è contraddistinto da notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, specie nella fascia collinare. Queste condizioni favoriscono un processo di maturazione ottimale delle uve, dando vita a vini di alta qualità, in grado di esprimere il massimo potenziale di un vasto territorio, pari al 10% dell’intera superficie vitata della regione. Un areale di produzione che non ha eguali nel panorama enoico siciliano, grazie ad un’attenta e accurata fase di programmazione, in cui la vigna viene gestita come un vero e proprio giardino dai piccoli viticoltori locali.
La scelta del biologico
In questo scenario, Colomba Bianca è stata una delle pionieri del biologico, con la sostenibilità a guidare la cooperativa come una stella polare. Gli oltre 1.800 ettari interamente condotti in regime di agricoltura biologica e una capacità produttiva di oltre 14 milioni di litri – segmento che, ad oggi, rappresenta il 26% della produzione complessiva di Colomba Bianca – costituiscono uno straordinario valore aggiunto, capace di integrare, sapientemente, il concetto di “sostenibilità” all’interno della mission aziendale: una politica votata al risparmio energetico e al rispetto del patrimonio naturale, con una continua e costante analisi certificata del processo di produzione, a sostegno della biodiversità e degli habitat in cui opera.
Le eccellenze Colomba Bianca
Tale filosofia trova la sua cornice più autentica nella Cantina Vitese, una ex cantina sociale valorizzata dal marchio siciliano del vino di qualità secondo una logica di specializzazione che ha consentito alle singole uve raccolte di esprimere al meglio il potenziale qualitativo. Un progetto in cui ha trovato spazio anche la valorizzazione di vigne decennali, capaci di esprimere al meglio le qualità del terroir di origine. In questa filosofia di pensiero rientra sicuramente il Lucido, meglio conosciuto come Catarratto, tra i vitigni a bacca bianca che meglio raccontano la storia della Sicilia. Dalla valorizzazione di tale varietà autoctona nasce, infatti, il progetto delle “Vigne Vecchie” - legato alla linea Resilience - che si concretizza nella selezione delle vigne di età media elevata (almeno 35 anni) a cui potrebbe essere riconosciuta, in un futuro prossimo, l’iscrizione all’albo delle vigne storiche.
Qualità, tradizione e innovazione
Coniugare, quindi, qualità e tradizione con efficienza e innovazione. Una missione, quella di Colomba Bianca, portata avanti oggi dal management sotto la guida del Presidente Leonardo Taschetta che interpreta proprio questa volontà di valorizzare il territorio e chi la terra la lavora: 2.480 soci accomunati da una filosofia produttiva incentrata sulla piena tracciabilità tra vigneto e bottiglia. Un gruppo dirigente che ha avuto il compito di creare e costruire le fondamenta più solide possibile per l’azienda e condurla verso nuovi scenari, investendo sulle risorse umane, sull’esperienza e sulle competenze ma in grado di anticipare tendenze gusti. Il tutto grazie ad una macchina organizzativa complessa ma funzionale, dalla gestione agronomica guidata da Antonio Pulizzi alle lavorazioni in cantina affidate ad un pool tecnico diretto da un responsabile per ogni singolo stabilimento.
Importante anche il laboratorio, - tra i più moderni ed attrezzati dell’isola - una vera e propria banca dati storica che ha in Nicola Mangiapane il suo punto di riferimento. Ma anche il marketing e la comunicazione trovano in Colomba Bianca un punto di snodo in Marisa Leo, risorsa umana cresciuta in azienda. Rilevante anche l’impegno sui mercati e il loro presidio, soprattutto nella cura del canale Horeca: in Italia l’esperienza e il valore di Giuseppe Gambino, alla guida di una rete vendita specializzata in continua crescita, e sull’estero un altro professionista di rango, Marco De Bartoli, uomo export di lunga esperienza.