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Mobilità Elettrica in Italia, Enel X Way: servono regole certe su incentivi e infrastrutture

L’impulso dato alla e-mobility dallo stop, nel 2035, alla vendita di auto con motori a combustione interna in Europa può rappresentare un’opportunità anche per il nostro Paese. Ma per sostenere la transizione è necessario darsi delle priorità

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Il blocco, nel 2035, della vendita in Europa delle auto più inquinanti con motore a combustione interna ha riacceso il dibattito sulla mobilità elettrica: se da un lato l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e contrastare il cambiamento climatico è condiviso, dall’altro alcuni Paesi europei – tra cui l’Italia – hanno già annunciato la propria opposizione. Il timore è infatti quello di conseguenze negative per l’industria automobilistica (e quindi, di riflesso, per l’economia nazionale e per i posti di lavoro), e per gli automobilisti stessi, che potrebbero non essere in grado di permettersi la transizione all’auto elettrica.

Quella della transizione, nel mondo della mobilità, è insomma una sfida particolarmente complessa, ma che con i giusti stimoli può diventare un’opportunità per il Paese. Ne è convinta Elisabetta Ripa, CEO di Enel X Way (la business line del Gruppo Enel dedicata alle soluzioni integrate per la e-mobility), secondo la quale “sempre più italiani sono interessati a valutare la mobilità elettrica” proprio per le sue caratteristiche. E ciò, come confermano diversi sondaggi, è vero “soprattutto nelle fasce d’età più giovani”, che vedono questo nuovo modo di muoversi e viaggiare “più compatibile con le loro priorità e i loro valori”.

Ma se da un lato c’è sicuramente interesse, da parte degli automobilisti, per la mobilità elettrica, dall’altro una transizione di questa portata ha bisogno di interventi da parte della autorità europee e nazionali che possano stimolare il passaggio. “L’italia – sottolinea infatti Ripa – si deve sicuramente dare delle priorità dettate dalla certezza delle regole: quindi, in questo caso specifico, di quali potrebbero essere gli incentivi che i consumatori possono avere per scegliere una mobilità più sostenibile”.

Quello degli incentivi sarebbe un intervento importante per accelerare la transizione in attesa che la domanda diventi abbastanza alta da consentire l’abbattimento dei costi di produzione (e quindi anche di acquisto) delle auto elettriche. “Già oggi – spiega il CEO di Enel X Way – vediamo una forte decrescita dei prezzi delle auto e soprattutto un'ampiezza di gamma che consente a tutti di poter trovare la soluzione migliore”. E per quanto riguarda il costo chilometrico, con l’elettrico “già oggi c'è sicuramente una grande convenienza rispetto al carburante tradizionale anche perché sono sempre più diffuse opzioni e offerte che consentono con una spesa mensile di avere tutti i chilometri di cui si ha bisogno”.

Oltre agli stimoli per il passaggio all’elettrico, però, secondo Elisabetta Ripa l’Italia deve dare “certezze anche sulle prospettive in termini di infrastruttura di ricarica”. Nel nostro Paese oggi ci sono circa 37mila punti di ricarica, ma indubbiamente la rete deve continuare a crescere. Enel, da parte sua, ha realizzato quasi la metà di tutti i punti di ricarica: “Ne abbiamo circa 18mila, quindi diamo la possibilità a chi vuole viaggiare in elettrico avere sempre la possibilità di una ricarica, sia a destinazione sia durante il viaggio, mentre ci si sposta da una città all'altra”. Ma, sottolinea la dirigente, “sarebbe importante che nei prossimi mesi si potesse anche realizzare quell'infrastruttura di ricarica nelle dorsali autostradali che aiuterebbe non solo i nostri clienti ma anche i turisti che vogliono visitare il nostro paese e che viaggiano in elettrico”.

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