“Biodiversità in volo”, progetto di Fondazione UNA, in collaborazione con Federparchi, punta ad aumentare la consapevolezza sulle pratiche virtuose di gestione degli equilibri faunistici all’interno del territorio
E’ il secondo dopoguerra quanto nel Parco Nazionale delle Foresta Casentinesi, tra Toscana ed Emilia Romagna, viene reintrodotto il cervo, all’epoca a rischio estinzione. Oggi, ogni anno, centinaia di volontari, studenti e appassionati partecipano al censimento della popolazione del cervo con il metodo “al bramito”, esempio concreto delle diverse declinazioni che la tutela della biodiversità può assumere nella gestione della biodiversità. Proprio per andare a scoprire tutte queste modalità, è nato Biodiversità in Volo, il progetto di Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – realizzato in collaborazione con Federparchi.
Il progetto arriva nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi dopo aver fatto tappa nei Parchi Nazionali del Gran Paradiso, D’Abruzzo, Lazio e Molise, nel Parco Regionale della Maremma, nel Parco Nazionale dei Nebrodi e all’Area Marina Protetta di Capo Milazzo.
La tutela della biodiversità
L’idea di una gestione virtuosa del territorio e della fauna selvatica che lo popola, secondo criteri razionali e scientifici, è uno dei valori fondanti di Fondazione UNA, che crede nella caccia come attività sostenibile e responsabile, lontana dal bracconaggio e inserita invece in un sistema che mira alla preservazione della biodiversità. In questo senso, la partecipazione dei cacciatori come volontari alle attività di censimento organizzate dal parco rientra perfettamente in quello che è il profilo del cacciatore come “Paladino del Territorio”, custode degli equilibri faunistici e naturali. L’attività venatoria è infatti da intendersi come un elemento utile, inserito positivamente in un sistema che mira alla piena sostenibilità ambientale.
“La collaborazione con Fondazione UNA, dopo diverse tappe che hanno messo in luce le migliori misure messe in atto dai Parchi Nazionali per la conservazione delle specie particolarmente protette, contribuisce ora ad aumentare la consapevolezza su quale sia il significato, e il portato, degli interventi di gestione della biodiversità, che si gioca su equilibri particolarmente delicati” ha commentato a proposito Luca Santini, Presidente di Federparchi. “L’approccio scientifico dei censimenti è l’esempio ottimale per Federparchi di come procedere per la salvaguardia degli ecosistemi.”
Il censimento dei cervi al bramito
Il wolf-howling Negli stessi giorni del censimento al bramito, si sono svolte anche le pratiche di monitoraggio del lupo, attraverso la tecnica del wolf-howling, che, sfruttando l’ampia copertura acustica sul territorio garantita dagli operatori dislocati nelle numerose postazioni all’interno del parco, permette di individuare soggetti singoli o nuclei famigliari sfruttando la naturale tendenza del lupo ad ululare.
Fondazione Una Fondazione UNA attraverso una nuova filiera ambientale, composta da realtà a volte in contrasto, si impegna nella tutela e nella gestione della natura contribuendo al benessere della comunità. In essa convergono, infatti, realtà ambientaliste, agricole e venatorie, insieme a quelle scientifiche e accademiche, le quali condividendo obiettivi comuni e collaborando intorno a progetti concreti, agiscono sinergicamente verso il fine condiviso di realizzare un contesto territoriale e ambientale sostenibile. Uno dei fondamenti di Fondazione UNA è la tutela della biodiversità attraverso il suo impegno attivo nell’affrontare e cercare soluzioni alle emergenze che ne minacciano l’equilibrio, mediante la realizzazione di attività e progetti mirati.