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Sono opere dal potenziale straordinario, per sfruttare il quale servono però profonda conoscenza del settore, competenza ed esperienza: la risposta di ClearBridge Investments a un’asset class sempre più richiesta
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Strade, ponti, ferrovie, porti, energie rinnovabili, telecomunicazioni: tra decarbonizzazione, new normal, Green Deal, Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile, PNRR, banda larga e 5G, nei prossimi anni in Europa e nel resto del mondo gli investimenti nelle infrastrutture saranno uno dei grandi temi di interesse. Tanto che, secondo le stime, negli anni fino al 2035 la sola Cina investirà più di 23mila miliardi di dollari in infrastrutture, gli Usa poco meno di 14mila, l’Europa occidentale quasi 7mila miliardi, l’Asia poco più di 4mila miliardi e altrettanto l’America Latina e i Paesi emergenti. E se da un lato questa grande “fame” di infrastrutture avrà un effetto propulsivo sull’economia mondiale, dall’altro rappresenta anche una grande opportunità per gli investitori, soprattutto in un periodo, come l’attuale, in cui i rischi inflattivi e l’instabilità geopolitica stanno avendo pesanti effetti sui mercati e sui rendimenti.
Gli investimenti sulle infrastrutture, invece, sono relativamente indipendenti dal ciclo economico e hanno la capacità di adattarsi ai mutamenti mantenendo stabili i rendimenti, mentre per la loro stessa natura l’incremento dell’inflazione ha generalmente un impatto neutro (quando non addirittura positivo) sul portafoglio. E sono spesso essenziali – basti pensare agli investimenti in infrastrutture per le energie rinnovabili, per il nuovo paradigma della mobilità elettrica, per l’economia circolare – per raggiungere l’obiettivo del taglio di emissioni di gas serra per arrivare alla carbon neutrality entro il 2050. Non a caso, proprio in concomitanza con la debolezza del mercato azionario e con l’aumento dell’inflazione, è fortemente aumentato l’interesse nei confronti degli investimenti in infrastrutture.
Quello delle infrastrutture di domani è quindi un potenziale straordinario, che per essere sfruttato appieno necessità però di una profonda conoscenza del settore e di una grande competenza negli investimenti. Per questo, per operare negli investimenti sulle infrastrutture, uno dei più grandi player internazionali come ClearBridge Investments, uno dei gestori degli investimenti specializzato di Franklin Templeton, dispone di un team esperto e altamente specializzato, che garantisce attenzione al cliente (con un piano di remunerazione innovativo), una gestione attiva degli asset e un focus sulla qualità degli investimenti, con grande enfasi sulla sostenibilità e sui fattori ESG.
In particolare, ClearBridge Investments si focalizza sugli asset regolamentati e su quelli “user-pays”, due categorie con obiettivi e con caratteristiche diverse che possono rispondere alle differenti esigenze di investimento. Le utility regolamentate e a contratto (che comprendono acqua, elettricità, gas e rinnovabili) sono asset con un profilo difensivo, rendimenti più elevati e una bassa esposizione al PIL, mentre gli asset “user-pays” (che comprendono strade, ferrovie, porti aeroporti, e comunicazioni) hanno un profilo di crescita, con rendimenti inferiori ed effetto leva sul PIL.
In entrambi i casi si tratta di asset che possono fornire un reddito più affidabile e rappresentare un fattore di stabilizzazione del portafoglio soprattutto nei periodi di forte inflazione: “Un investitore – spiega infatti Charles Hamieh, uno dei più esperti Portfolio Manager di ClearBridge Investments – vuole che il suo reddito sia in qualche misura affidabile, costante e protetto dall'inflazione. Le infrastrutture soddisfano tutti questi requisiti, distinguendosi da qualsiasi altra classe di asset”.
E per cogliere tutte le opportunità del settore, ClearBridge propone due fondi tematici, uno con strategia Value e uno Income: scoprili sul sito assieme a tutte le potenzialità di investimento in infrastrutture.