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Andamento dei tassi dei mutui in autunno, cosa aspettarsi

Ecco come impattano i rialzi decisi dalla Bce sulla rata di un finanziamento

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 © Ufficio stampa

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Comprare casa rappresenta per molti un obiettivo e un sogno, ma la ricerca dell’immobile perfetto è solo il primo passo di un percorso che per tanti vedrà tra le tappe obbligate da affrontare quella del mutuo. Chi si appresta a lanciarsi in questa avventura impara presto a destreggiarsi tra tassi fissi e tassi variabili, Tag e Taeg e, da alcuni mesi a questa parte più che mai, a seguire la decisione della Bce sui tassi.

L’aumento dei tassi di interesse

A metà settembre la Banca centrale europea ha optato per un ulteriore aumento dei tassi di interessi, portandoli al 4,5% con un aumento di 25 punti base. Ma quanto costa oggi un mutuo? Per farsi un’idea di quanto potrebbe pesare sul proprio portafoglio è possibile utilizzare gli strumenti di simulazione mutuo su Facile.it.

Le conseguenze dei rialzi dei tassi sui mutui

Prendendo come base un finanziamento a tasso variabile da 130.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, è stimato che l’incremento di 25 punti base farà aumentare la rata di finanziamento di oltre il 65% rispetto all'inizio del 2022, andando a superare i 750€. Il Tan a gennaio 2022 infatti era pari allo 0,67% e corrispondeva a una rata mensile di circa 450€. Chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile quindi si ritroverà a pagare oltre 300€ in più sulla rata, rispetto a quella iniziale.

Il picco tuttavia si avrà a dicembre. Le aspettative condivise dai Futures sugli Euribor prevedono che l'indice Euribor arriverà al 3,90% alla fine dell’anno. Si dovrà aspettare l'inizio del nuovo anno per vedere un'inversione di tendenza che porterà, a giugno 2024, i tassi sotto al 5%, con un ulteriore ribassamento al 4,28% a giugno 2025.

Le previsioni per il futuro

Secondo gli ultimi dati, l’inflazione nell’Eurozona è scesa a settembre ai minimi da due anni: l’aumento dei prezzi è calato infatti al 4,3%, dal 5,2% di agosto. Essendo proprio la diminuzione dell’inflazione l’obiettivo della politica di rialzo dei tassi di interesse della Bce, è possibile ipotizzare che la lunga sequenza di aumenti possa essere vicina a uno stop.

Tasso fisso o variabile, quale è più vantaggioso?

Conoscere la situazione del mercato e le variazioni dei tassi di interesse è fondamentale per orientarsi nella scelta del mutuo, specialmente quando bisogna decidere se optare per un finanziamento a tasso fisso o tasso variabile. Il tasso variabile cambia nel tempo, salendo o scendendo a seconda dell’andamento del mercato. Il tasso fisso è generalmente un po’ più alto, ma non cambia e permette di avere la stessa rata per tutta la durata del mutuo. In linea di massima in condizioni di mercato stabile, può quindi essere conveniente un tasso variabile, mentre il tasso fisso ti protegge in caso di aumenti del costo del denaro, come quelli che si stanno verificando in questo periodo.

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