La difesa dell’ambiente al centro del 66,3% delle piccole imprese, sempre più attente a una gestione e produzione efficiente e sostenibile
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Il cuore degli artigiani… è verde. Secondo un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, la difesa dell’ambiente è al centro dei pensieri del 66,3% delle piccole imprese che svolgono azioni per ridurre l’impatto delle proprie attività. Un forte impegno sul fronte della sostenibilità che ha subito un’accelerazione dopo la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina sotto almeno due punti di vista: riduzione dei consumi di energia e aumento dell’efficienza energetica da parte delle imprese.
“Le piccole imprese – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli - vivono già di tre sostenibilità: economica, sociale, ambientale. Sul fronte economico, la piccola impresa, l’artigiano, hanno tutte le carte in regola per soddisfare consumatori che cercano sempre di più prodotti e servizi di qualità, belli e ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi”.
A dimostrarlo sono i dati. Tra gli investimenti delle micro e piccole imprese per una gestione efficiente e sostenibile di energia e trasporti, il 39,5% delle aziende ha installato macchinari e/o impianti più efficienti che limitano il consumo energetico, il 12,6% ha scelto l’isolamento termico degli edifici e/o la realizzazione di edifici a basso consumo energetico, il 6,9% ha installato impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, il 4,5% ha acquistato automezzi elettrici o ibridi, il 4,3% ha installato impianti di produzione di energia termica da fonte rinnovabile ed il 2,6% ha realizzato impianti di cogenerazione, trigenerazione e/o per il recupero di calore.
Una elevata presenza di micro e piccole imprese, inoltre, caratterizza l’offerta di prodotti alimentari di qualità, che contribuiscono alla sicurezza alimentare e migliorano la nutrizione. La rielaborazione delle materie prime legate al territorio promuove la domanda di prodotti a ‘chilometro zero’ e un’agricoltura sostenibile. E l’utilizzo di materie prime locali, a Km 0, è privilegiato dalle 54mila micro e piccole imprese con 273mila addetti del settore alimentare e bevande, nel quale spiccano 34mila imprese artigiane con 151mila addetti.
“Le nostre sono realtà produttive ben radicate nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali – dice Granelli -. L’impresa a valore artigiano è lontana per sua natura dalla delocalizzazione, vuole rimanere nelle comunità. Porta i suoi prodotti nel mondo con successo proprio perché è ben radicata nel suo territorio e ne esprime l’eccellenza. Lo stretto legame con la propria terra incentiva un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui vive e produce. L’imprenditore e i suoi collaboratori vivono, infatti, dove lavorano e viceversa: non possono essere indifferenti alla salvaguardia dei luoghi in cui operano”.
Ma sostenibilità è anche la parola d’ordine, e non potrebbe essere altrimenti, nel settore dell’economia circolare, dove prevalgono le micro e piccole imprese a valore artigiano, alle quali si riferisce il 65,8% del fatturato, pari a 41,4 miliardi di euro, e il 71,3% dell’occupazione. Secondo i dati di Confartigianato, sono 144mila le imprese che offrono servizi tipici della circular economy, di cui 132mila attive nella riparazione e riuso e 11mila nel riciclo. L’86,8% delle micro e piccole imprese effettua la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, il 52,7% ha cura del risparmio del materiale utilizzato nei processi produttivi, e il 21,1% segnala l’utilizzo di materie prime seconde.
“Tutto questo è il ‘valore artigiano’ espresso dalle piccole imprese che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce – conclude Granelli-. E’ la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, ai rischi di disgregazione, alla crisi delle filiere globali. È l’impegno degli artigiani e dei micro e piccoli imprenditori a costruire uno sviluppo a misura d’uomo”.