Attivato in collaborazione con l’UNHCR, attraverso un accordo con i sindacati di categoria prevede misure di sostegno e di integrazione, sia sotto forma di supporto economico, sia per quanto riguarda la formazione e l’inserimento lavorativo: ecco come funziona
© Pixabay
Quello del lavoro è uno dei principali problemi che incontrano i rifugiati internazionali una volta giunti nei Paesi di destinazione: spesso non conoscono la lingua, hanno competenze diverse da quelle richieste dal mercato del lavoro, non sanno a chi rivolgersi, si trovano in difficoltà per la gestione della famiglia. Per questo, per supportare in modo concreto tutti coloro che hanno ottenuto (o richiesto) lo status di rifugiato, Assolavoro (l’Associazione nazionale delle Agenzie per il Lavoro) ha attivato il collaborazione con l’UNHCR (Agenzia Onu per i rifugiati) il progetto Accoglienza&Lavoro: una straordinaria serie di misure per garantire l'accoglienza, offrire ospitalità, favorire l'integrazione, e assicurare il sostegno e la formazione al lavoro.
Ideato inizialmente per rispondere ai bisogni di persone e famiglie in fuga dalla guerra in Ucraina, il progetto è stato quindi attivato per tutti i rifugiati che arrivano in Italia, indipendentemente dal paese di origine e provenienza: finanziato con fondi per 45 milioni di euro, fornisce misure di sostegno (definite da un accordo tra Assolavoro e i sindacati di categoria Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp) di natura economica, formativa e di welfare.
Sulla pagina web del Progetto Accoglienza&Lavoro, i rifugiati possono trovare una guida intuitiva in quattro lingue (italiano, inglese, francese, ucraino) con tutte le misure previste dal piano, i destinatari e le modalità per accedere alle prestazioni. Inoltre sono presenti i contatti diretti delle singole Agenzie per il Lavoro per ottenere i servizi finalizzati all’accoglienza, alla formazione e all’occupazione in favore di titolari di protezione internazionale, protezione temporanea e protezione speciale.
Le misure del Progetto Accoglienza&Lavoro sono pensate per agevolare l’accoglienza, l’inclusione e l’inserimento socio-lavorativo dei rifugiati, attivare percorsi formativi per facilitare le loro transizioni lavorative dei rifugiati in modo da ridurre lo sbilancio di competenze, e fornire un sostegno immediato alla loro autosufficienza per sostenere la loro inclusione sociale. Inoltre sono previste azioni di supporto dei lavoratori delle Agenzie per il Lavoro che adottano iniziative di accoglienza nei confronti dei rifugiati.
“Si tratta – ha spiegato il presidente di Assolavoro, Alessandro Ramazza, in sede di presentazione del progetto – di uno dei più importanti stanziamenti da parte privata o associativa a sostegno dei rifugiati in generale e degli ucraini in questo momento drammatico in particolare. Con questo accordo un rifugiato potrà frequentare corsi di lingua italiana e corsi di natura tecnica, avrà sostegni economici concreti e sarà accompagnato in percorsi verso il lavoro”. E l’accordo sottoscritto con i sindafati di categoria “rappresenta il punto più avanzato in tutta Europa di azioni poste in essere dal settore delle Agenzie per il Lavoro” che, visto l’interesse suscitato in Europa, potrebbe essere replicato anche in altri Paesi.
Parallelamente, ha sottolineato Ramazza, la collaborazione con l’UNHCR “ci consentirà di più e meglio di far arrivare le informazioni sui servizi resi disponibili dal settore delle Agenzie per il Lavoro per i rifugiati”. Il piano messo a punto risponde infatti “ai bisogni di chi arriva secondo un modello multidimensionale. Solo sostegno economico o solo formazione finalizzata all’occupazione avrebbero determinato un approccio parziale, monco”.
Le misure previste dal Progetto Accoglienza&Lavoro
Le misure previste dall’accordo tra Assolavoro e sindacati, totalmente gratuite per i rifugiati, vanno da forme di sostegno economico (il rimborso per l’assistenza psicologica, il rimborso per l’acquisto dei beni prima necessità per i neonati, un contributo per l’asilo nido e per il sostegno all’istruzione) a servizi di orientamento, di bilancio delle competenze, di formazione (con corsi di lingua italiana e corsi di formazione professionale), e quindi di inserimento al lavoro.
Una misura specifica è poi destinata anche a chi accoglie: i lavoratori in somministrazione che ospitano (anche mediante adozione o affidamento), per almeno 3 mesi, un beneficiario di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale, hanno diritto a richiedere un’indennità una tantum di 1.000 euro, elevata a 1.500 nel caso di ospitalità di donne in gravidanza o minori.
Ecco le misure nel dettaglio
Orientamento e prima informazione - Le Agenzie per il Lavoro offrono gratuitamente ai beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale un primo incontro informativo sul mercato del lavoro italiano e il lavoro tramite Agenzia. Durante l’incontro vengono spiegati i servizi e le prestazioni offerte dalle Agenzie a chi arriva nel nostro Paese.
Bilancio delle competenze - La prima attività che viene effettuata dalle Agenzie nei confronti dei beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale, è il Bilancio delle Competenze (BdC). Il BdC è uno strumento fondamentale che permette di valutare le competenze e analizzare le caratteristiche personali del destinatario così da poterlo indirizzare verso il percorso di formazione più adatto (Corso base di lingua e cultura italiana o corso di formazione professionale).
Corsi base di lingua italiana - Grazie alle Agenzie per il Lavoro è possibile per i beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale seguire corsi base di lingua italiana e cultura ed educazione civica italiana. I partecipanti, durante il corso, possono chiedere il rimborso per le spese di vitto e alloggio, e hanno diritto a ricevere 3,50 euro l’ora. Al termine del corso possono ricevere un contributo di 1.000 euro.
Corsi di formazione professionale - Grazie alle Agenzie per il Lavoro è possibile per i beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale seguire corsi di formazione professionale. I partecipanti, durante il corso, possono chiedere il rimborso per le spese di vitto e alloggio, e hanno diritto a ricevere 3,50 euro l’ora. Al termine del corso possono ricevere un contributo di 1.000 euro (se non lo hanno già avuto al termine del corso base di lingua e cultura italiana).
Contributo asilo nido - I beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale che frequentano un corso base di lingua e cultura italiana, un corso di formazione professionale o che sono impiegati presso un’Agenzia per il Lavoro, possono richiedere un contributo mensile per l’asilo nido per un massimo di 150 euro, fino a quando il bambino compie 3 anni e fino al termine della frequenza dell’asilo nido.
Sostegno all'istruzione - I beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale che frequentano un corso base di lingua e cultura italiana, un corso di formazione professionale o che sono impiegati presso un’Agenzia per il Lavoro, possono richiedere alcuni contributi per le spese legate all’istruzione: contributo per l’acquisto di materiale didattico e libri per i propri figli (200 euro), contributo per acquisto di libri o altro materiale didattico per studenti che frequentano corsi serali (200 euro), rimborso delle tasse universitarie (fino a 200 euro) e contributo per acquisto di libri o altro materiale didattico per studenti in apprendistato di I e III livello (200 euro).
Rimborso acquisto beni di prima necessità bebè - I beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale che frequentano un corso base di lingua e cultura Italiana, un corso di formazione professionale o che sono impiegati presso un’Agenzia per il Lavoro, possono richiedere un contributo per le spese sostenute per l’acquisto di beni necessari alla cura del proprio figlio fino al terzo anno di età, per un massimo di 800 euro. La richiesta può essere effettuata per ciascun figlio.
Rimborso assistenza psicologica - I beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale che frequentano un corso base di lingua e cultura italiana, un corso di formazione professionale o che sono impiegati presso un’Agenzia per il Lavoro, possono richiedere un rimborso delle spese per cure psicologiche per sé o per i propri familiari fino ad un massimo di 200 euro a persona.
Contributo all'accoglienza di 1.000 euro - I lavoratori impiegati dalle agenzie per il lavoro che, per almeno 3 mesi, ospitano un beneficiario di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale, hanno diritto a richiedere un contributo di 1.000 euro.
Contributo all'accoglienza di 1.500 euro per chi accoglie minori e donne in gravidanza - I lavoratori impiegati dalle agenzie per il lavoro che, per almeno 3 mesi, ospitano donne in gravidanza o minori (anche mediante adozione o affidamento) beneficiari di protezione internazionale, protezione temporanea o protezione speciale, hanno diritto a richiedere un contributo di 1.500 euro.