© Stig Walravens
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Nel Paese soprattutto donne e bambini spesso non hanno accesso all’assistenza sanitaria: con il 5x1000 a Medici Senza Frontiere si possono garantire cura e assistenza per le fasce più deboli della popolazione
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Sempre più lontano dalle cronache, l’Afghanistan continua a essere un Paese che vive una grave crisi umanitaria di cui si sa sempre meno. In particolare il sistema sanitario è da tempo messo a dura prova da problemi come la carenza di personale, l’insufficienza di fondi e l’inadeguatezza della risposta medica alle esigenze della popolazione. Dal 1980 Medici Senza Frontiere opera nel Paese: ad oggi sono sette i progetti che porta avanti in diverse aree del paese cercando di garantire assistenza sanitaria a larghe fasce della popolazione che altrimenti ne sarebbero escluse.
Dopo i lunghi anni di guerra, l’Afghanistan si è trovato a dover fronteggiare le tensioni seguite al cambio di governo dell’agosto 2021, con il ritorno dei talebani al potere e la conseguente riduzione di donazioni internazionali. A rendere ancora più critica la già drammatica situazione, il Paese nell’ottobre 2023 è stato colpito da un devastante terremoto che ha provocato oltre 2mila vittime e migliaia di feriti.
Secondo un rapporto di MSF, in Afghanistan, Paese in cui gli standard sanitari sono tra i più bassi al mondo, le donne rischiano sempre più di morire di parto e i casi critici sono in costante crescita. In generale l’accesso alla sanità risulta difficoltoso per circa il 60% delle donne. A questo si aggiunge il dramma della malnutrizione presente nel Paese, dove il 95% delle persone ha difficoltà a procurarsi del cibo.
“A volte le madri sono così malnutrite che non riescono ad allattare i loro figli. Le vediamo mettere tè nelle bottiglie per darlo ai neonati di soli sette o otto giorni, una scelta disperata e molto pericolosa", racconta Hadia, membro dello staff medico di MSF nell'ospedale regionale di Herat.
Secondo il report di Medici Senza Frontiere, cresce anche il numero delle persone costrette a rinunciare per motivi economici all’assistenza sanitaria e circa un terzo della popolazione non dispone di una struttura sanitaria nel raggio di due ore dalla propria abitazione.
L’ultimo progetto avviato in Afghanistan da Medici Senza Frontiere (nell’agosto del 2023) è quello nella provincia di Balkh, con servizi di assistenza medica presso l’ospedale regionale di Mazar-i-Sharif. Attualmente l’organizzazione medico umanitaria coordina un reparto di terapia intensiva neonatale e un pronto soccorso per i bambini fino ai 15 anni: ogni mese il team di MSF riceve al pronto soccorso pediatrico in media 3mila bambini gravemente malati e una media di 546 neonati nel reparto di terapia intensiva.
"Siamo intervenuti a Mazar-i-Sharif per rispondere ai bisogni medici critici della popolazione afghana, in particolare dei bambini e neonati più vulnerabili, a fronte di una richiesta enorme, di sistemi sanitari al collasso e di una carenza di risorse- spiega Heidi Hochstenbach, responsabile dei programmi di MSF a Mazar-i-Sharif -. Il nostro obiettivo è garantire che ogni bambino che arriva in ospedale riceva le cure e il sostegno personalizzato di cui ha bisogno e ridurre il numero di bambini che muoiono per patologie che possono essere curate”.
Attualmente Medici Senza Frontiere gestisce progetti in sette province dell'Afghanistan con interventi focalizzati sulle cure traumatologiche, la salute materno-infantile, l’assistenza alla popolazione sfollata, la lotta alla malnutrizione e il trattamento contro la Tubercolosi. Solo nel 2022 ha effettuato oltre 138.000 visite mediche, oltre 42.000 parti assistiti, 13.700 interventi chirurgici.
Oltre alle donazioni è possibile sostenere il lavoro di Medici senza Frontiere destinando il proprio 5xmille. Ad oggi, il 5xmille rappresenta uno dei principali canali di raccolta fondi per MSF Italia e il 100% dei fondi raccolti viene destinato ai progetti dell’organizzazione. Per donare il proprio 5x1000 a MSF basta inserire la propria firma e il codice fiscale 97096120585. Per maggiori informazioni