Se sei riuscito a mettere da parte 50.000 euro, è giunto il momento di farli fruttare. Cerchiamo di capire qual è il modo migliore. Prima di valutare un investimento occorre considerare sempre i rischi. I tre parametri da non perdere mai di vista sono la diversificazione, il contenimento dei costi e i vantaggi di un orizzonte temporale di medio-lungo termine.
L'opportunità delle valutazioni azionarie
Dal punto di vista delle valutazioni, il 2018 ha rappresentato una correzione salutare per tutto il mondo azionario. Le valutazioni (ovvero il rapporto tra il costo dei titoli e l’attività economica delle aziende) sono scese, attestandosi al di sotto delle medie storiche recenti, a livelli che possiamo definire convenienti per la prima volta negli ultimi cinque anni (fare riferimento ai grafici). Quando le valutazioni scendono vuol dire che il prezzo delle azioni è meno inflazionato, in altre parole è più a buon mercato. E questo si traduce in ritorni attesi migliori nel medio termine. In questo momento i rendimenti attesi dell’azionario dei paesi sviluppati sono tra i migliori degli ultimi cinque anni.
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Si tratta di una buona occasione a patto che si investa per il lungo termine e che si riesca a controllare al meglio la volatilità di breve periodo, che sarà comunque elevata nei prossimi mesi, con una gestione di portafoglio professionale.
Parola d’ordine: diversificare
La prima regola di un buon investimento è la diversificazione del portafoglio. Investire il tuo capitale in varie tipologie di asset e aree geografiche, con un conseguente contenimento del rischio al quale ti esponi consente di poter cogliere maggiori opportunità. Facciamo un esempio pratico. Ipotizziamo che tu abbia diversificato investendo una parte del tuo capitale in azioni e un’altra in obbligazioni: in un dato momento le tue azioni potrebbero essere in negativo e le tue obbligazioni in positivo, bilanciandosi a vicenda.
A chi rivolgersi per investire
Se non sei un esperto del settore, per investire i tuoi 50.000 euro puoi rivolgerti ad una banca, a una SIM o a una SGR, SICAV e SICAF. La banca di affida ad uno dei suoi consulenti che ti consiglierà un prodotto finanziario. Tieni presente che la banca ha bisogno di vendere i suoi prodotti che non sempre sono convenienti per il cliente. C’è da considerare anche la questione del conflitto di interesse: una società emette un fondo e manda un suo promotore alla ricerca di una banca disposta a distribuirlo al cliente finale. La società vende alla banca e quest’ultima vende a te. Più passaggi fanno lievitare il costo finale del prodotto che vai a mettere nel portafoglio, con commissioni che rischiano di erodere buona parte del tasso di interesse.
Meglio un consulente indipendente
La scelta giusta è rivolgersi a un consulente finanziario indipendente che permetta di ridurre i costi e slegato da conflitti di interesse. Chi opera in maniera indipendente, infatti, non riceve retrocessioni sugli strumenti finanziari consigliati all’investitore e per questo può proporre il prodotto migliore per l’investitore.
I costi
Quanti costa investire 50.000 euro? Dipende dai prodotti che si mettono in portafoglio. ETF, fondi comuni oppure un PAC per accantonare una piccola somma ogni mese. Con Moneyfarm si paga lo 0,7 per cento all’anno, ossia 350 euro, 29 euro al mese. Senza altri costi nascosti. I rendimenti sono legati alle dinamiche dei mercati. Ogni investitore può contare sul Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), al quale aderiscono tutte le banche italiane, che tutela tutti i depositi fino a 100.000 euro. Affida il tuo risparmio a dei professionisti con trasparenza ed efficienza costi.
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