Cosa succede ora che il Qatar è fuori dall’Opec?

15 Gen 2019 - 16:50

Il Qatar annuncia che da gennaio 2019 lascerà l’Opec, l’Organizzazione dei Paesi produttori di petrolio che dagli anni Sessanta ha condizionato e cercato di regolare il mercato degli idrocarburi. L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Energia, Saad Sherida al-Kaabi.

La decisione
Una decisione presa per rafforzare l’economia dell’Emirato, sottoposto dal 5 giugno 2017 a un blocco commerciale da parte di Arabia Saudita, Egitto, Bahrein ed Emirati arabi uniti. Il Qatar faceva parte dell’Opec dal 1961.

L’industria del gas
L’intenzione è quella di poter sviluppare senza vincoli l’industria del gas. L’Emirato può contare su riserve tra le più grandi al mondo, assieme a Iran e Russia, per un valore stimato in 45 mila miliardi di dollari. Per quanto riguarda il metano liquefatto è già il primo Paese esportatore al mondo, ora il Qatar vorrebbe guadagnare il più possibile da questo commercio. La produzione di petrolio, invece, resta limitata.

L’incontro di Vienna e il prezzo del petrolio
L’Opec si è riunita a Vienna, il 6 e 7 dicembre scorso, e ha deciso di tagliare la produzione di petrolio. I Paesi produttori, insieme alla Russia, si sono accordati su un taglio di 1,2 milioni di barili al giorno. Il prezzo del petrolio è in picchiata da inizio ottobre, arrivando sotto la soglia dei 60 dollari al barile. Il motivo, secondo le analisi di Moneyfarm, società che si occupa di gestione patrimoniale, è da ricercare nella dinamica della domanda e dell’offerta. La prima è in calo, considerato il contesto economico in rallentamento; la seconda è elevata, con scorte in aumento in tutti i principali paesi produttori e il taglio deciso dall’Opec rischia di non avere un grande impatto sui prezzi.

Cosa cambia per il mercato senza il Qatar
L’addio dell’Emirato all’Opec è più simbolico che altro. Prima di tutto perché non è mai stato un grande esportatore di greggio, considerato che pesa solo per il 2 per cento di quanto l’Opec estrae. La decisione, comunque, mina la stabilità dell’organizzazione, nonostante dal punto di vista pratico il Qatar non sia mai entrato nelle scelte.

La questione politica
La faccenda si gioca soprattutto sul piano politico. Il Qatar è al centro di uno scontro acceso con i suoi vicini, l’Arabia Saudita, gli Emirati, l’Egitto e il Bahrain. Produce principalmente gas naturale, di cui è uno dei maggiore esportatori mondiali, insieme all’Iran, storico rivale dell’Arabia Saudita. Quest’ultima per difendere i propri incassi, e per contare sempre di più sul mercato del petrolio, deve continuare a trovare un’intesa con la Russia, quella che finora è definita come Opec-2. Da un lato, quindi, Arabia Saudita e Russia si devono accordare per difendere i prezzi e tagliare la produzione; dall’altro gli Stati Uniti continuano a sfornare milioni di barili di petrolio al giorno, consolidando il primato di produttore mondiale di greggio.

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