Dieci anni da Lehman Brothers, l’intervista a Richard Flax

Dieci anni fa il fallimento di Lehman Brothers. Cosa è successo dal 2008 ad oggi? Risponde Richard Flax, chief investment officer Moneyfarm

23 Ott 2018 - 15:35

Nell’analisi emergono due punti di vista differenti: da una parte c’è chi pensa che i mercati, e l’industria finanziaria, si comportino praticamente allo stesso modo e chi, invece, sostiene che sia cambiato tutto.

Più regole
Credo ci siano un paio di aspetti in cui si è cambiato moltissimo: la centralità della regolamentazione e la rilevanza della politica monetaria”, spiega Flax. “Riguardo al primo dei due aspetti è innegabile che negli ultimi dieci anni ci sia stata una maggiore attenzione da parte dei regolatori e delle istituzioni verso moltissimi aspetti che riguardano l’industria finanziaria: dal regulatory environment, alle politiche macroprudenziali, alla protezione dell’investitore e dei suoi asset”.

Il ruolo dell’autorità fiscale
Creare più regole è stato il modo per gestire la crisi. E la questione della regolamentazione ha posto un quesito importante: che ruolo deve assumere l’autorità fiscale di fronte alla crisi di istituti finanziari di rilevanza sistemica? “Il ragionamento prettamente economico, basato sull’analisi costi benefici, suggerisce che lo Stato debba intervenire nel caso in cui il costo del proprio intervento sia inferiore al costo economico e sociale delle crisi in questione”, continua Flax. “Quantificare i costi e i rischi non è tuttavia semplice: quando una crisi finanziaria si trasmette al sistema economico a pagare il prezzo sono sia coloro che hanno un’esposizione diretta nei confronti dei mercati, sia coloro che in seconda battuta pagano gli effetti recessivi della crisi in termini di disoccupazione, crisi di settore, riduzione del giro d’affari”.

L’azzardo morale
L’intervento dello Stato è di tipo redistributivo, si trasferiscono risorse dei contribuenti verso determinati settori economici o determinati soggetti con l’obiettivo di fermare la spirale recessiva. Questo tipo di intervento, però, risulta estremamente costoso politicamente. Ma non solo. La garanzia pubblica incentiva le istituzioni finanziarie ad assumere più rischi (azzardo morale), agendo come un fattore implicito di instabilità. Ma con quali conseguenze? “Catastrofiche per il sistema finanziario”, aggiunge il chief investment officer Moneyfarm. “Proprio per non pagare costi politici, in omaggio alla logica del Moral Hazard, nel 2008 si decise di non salvare Lehman, ma con il senno di poi il costo pagato fu troppo alto”.

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