Il giornalista economico e saggista, Federico Fubini, risponde alle domande a dieci anni dal fallimento della banca americana Lehman Brothers, nello speciale che Moneyfarm ha dedicato all’anniversario. L’occasione è utile per fare il punto sulla crisi che ha cambiato i mercati finanziari, tra passato e presente, con un occhio di riguardo per il futuro dei nostri investimenti.
Dieci anni fa
“L’esperienza di dieci anni fa è che i regolatori erano assolutamente convinti che il sistema finanziario e le banche fossero tendenzialmente solide”, spiega Fubini. E da allora cosa è successo? “Le banche hanno più capitale. La domanda è se la quantità di capitale che hanno in più le banche oggi faccia una differenza sostanziale rispetto ai livelli di allora. Forse no”.
Le regole
Ci sono più regole nel mondo finanziario, ma questo è sufficiente per sentirsi più al sicuro? “Se uno riflette un attimo - continua Fubini - molti scandali bancari non sono avvenuti perché mancassero le regole, ma perché le regole sono state violate”.
L’economia genera disuguaglianza
Il punto di partenza nell’analisi è che l’economia genera disuguaglianza e immobilità sociale e “queste sono delle caratteristiche di questa fase di trasformazione economica e tecnologica”. Ma questo “genera squilibri finanziari perché tante persone che sono fuori da questi meccanismi di privilegio sostengono i lori stili di vita attraverso l’indebitamento”.
L’indebitamento
Alla base c’è sempre l’indebitamento. “Non è un caso che i nuovi Piigs, quindi i Paesi scandinavi o quelli del Commonwealth tendono ad essere più egualitari dei loro pari. Questi sono Paesi che hanno generato un sacco di debito perché i ceti medi vanno in qualche modo sostenuti”, spiega Fubini. “E se non possono essere sostenuti attraverso l’aumento della produttività o attraverso l’aumento del potere d’acquisto, si sostengono anche attraverso il debito”.
Alle radici della crisi
L’analisi si conclude con una riflessione sull’origine della crisi. Per Fubini “la crisi finanziaria ha le radici in un problema che non è solo di natura finanziaria ma di natura economica e sociale, al quale non sono state date risposte adeguate”.
Scopri tutte le videointerviste (link Dieci anni fa
“L’esperienza di dieci anni fa è che i regolatori erano assolutamente convinti che il sistema finanziario e le banche fossero tendenzialmente solide”, spiega Fubini. E da allora cosa è successo? “Le banche hanno più capitale. La domanda è se la quantità di capitale che hanno in più le banche oggi faccia una differenza sostanziale rispetto ai livelli di allora. Forse no”.
Le regole
Ci sono più regole nel mondo finanziario, ma questo è sufficiente per sentirsi più al sicuro? “Se uno riflette un attimo - continua Fubini - molti scandali bancari non sono avvenuti perché mancassero le regole, ma perché le regole sono state violate”.
L’economia genera disuguaglianza
Il punto di partenza nell’analisi è che l’economia genera disuguaglianza e immobilità sociale e “queste sono delle caratteristiche di questa fase di trasformazione economica e tecnologica”. Ma questo “genera squilibri finanziari perché tante persone che sono fuori da questi meccanismi di privilegio sostengono i lori stili di vita attraverso l’indebitamento”.
L’indebitamento
Alla base c’è sempre l’indebitamento. “Non è un caso che i nuovi Piigs, quindi i Paesi scandinavi o quelli del Commonwealth tendono ad essere più egualitari dei loro pari. Questi sono Paesi che hanno generato un sacco di debito perché i ceti medi vanno in qualche modo sostenuti”, spiega Fubini. “E se non possono essere sostenuti attraverso l’aumento della produttività o attraverso l’aumento del potere d’acquisto, si sostengono anche attraverso il debito”.
Alle radici della crisi
L’analisi si conclude con una riflessione sull’origine della crisi. Per Fubini “la crisi finanziaria ha le radici in un problema che non è solo di natura finanziaria ma di natura economica e sociale, al quale non sono state date risposte adeguate”.
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