Unire la tecnologia all’approccio umano: il modello ibrido di Moneyfarm può diventare un alleato prezioso per la gestione del risparmio nella fase post coronavirus
Il 4 maggio inizia ufficialmente la fase 2 in Italia. Meno restrizioni e qualche libertà in più, gli italiani muovono i primi passi verso una nuova normalità. Nuova perché anche quando ci saremo lasciati il coronavirus alle spalle, la nostra vita non sarà più uguale a quella che avevamo prima della pandemia. Prima di tutto saremo molto più tecnologici. E questo, tutto sommato, è una conseguenza positiva.
Più tecnologia
Con la pandemia e la maggiore attenzione a limitare i rischi di contagio, le persone sono meno inclini a toccare con mano i contanti, preferendo pagamenti elettronici. Aumenta anche la telemedicina, con consulti e prime visite a distanza, rese possibili grazie ai device tecnologici. Se volessimo generalizzare, i settori in qualche modo interessati dal digitale, escono rafforzati dalla quarantena. E il discorso vale anche per gli investimenti. Vediamo perché.
Puntare sull’innovazione
Con il termine robo-advisory si intendono tutte quelle iniziative che integrano nel modello tradizionale di gestione del risparmio delle famiglie le nuove tecnologie digitali. Si tratta, quindi, di fornire soluzioni di investimento a costi accessibili, ma senza rinunciare alla qualità e con un servizio sempre più personalizzato. La tecnologia, quindi, tende una mano al consulente e diventa un supporto prezioso, evitando di cancellare del tutto l’aspetto umano.
Il modello di Moneyfarm
Moneyfarm su un modello ibrido, ossia in grado di conciliare le nuove tecnologie con il fattore umano. Affidarsi unicamente a un modello completamente automatizzato può essere un rischio. L’affiancamento della consulenza tradizionale e umana, invece, può determinare il successo dei robo-advisor, risultando la scelta vincente.
Come funziona
Il profilo dell’investitore viene delineato online, con la compilazione di questionari. Le informazioni ottenute, quindi, sono elaborate dall’algoritmo di Moneyfarm che suggerisce la soluzione di investimento più in linea con li obiettivi e il profilo di rischio del cliente. A questo punto entra il gioco il fattore umano, con un consulente che contatta direttamente l’investitore, sia in fase di creazione del portafoglio, che durante l’intero processo di investimento. E poi torna ancora in campo la tecnologia, perché l’investitore potrà controllare dal sito o tramite app, l’andamento del proprio investimento. Automazione ma senza rinunciare al tocco umano. Un modello ibrido che può diventare ancora più efficace dopo il coronavirus.
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