Il direttore culturale Stefano Di Bello racconta la rinascita del Palazzo: “Partiamo dall’arte contemporanea per esplorare nuove dimensioni e parlare al mondo”
© Ph Bruno Bruchi
Guardare al mondo attraverso l’arte, come un linguaggio universale capace di collegare passato e futuro, tradizione e innovazione. Questo è il punto di partenza della nuova vita di Palazzo delle Papesse, nel cuore di Siena. Grazie all’impegno di Opera Laboratori, il palazzo si trasforma in un luogo aperto alla città, dove tradizione e arte contemporanea si fondono, creando un ponte tra epoche e visioni diverse. "Il nostro obiettivo è diventare un'istituzione culturale che dialoga con la città e il territorio, ma che sia anche capace di parlare a un pubblico internazionale, comprendendone le dinamiche globali", ha spiegato a Tgcom24 Stefano Di Bello, direttore culturale di Palazzo delle Papesse.
La riapertura al pubblico di Palazzo delle Papesse viene celebrata con la mostra “Julio Le Parc. The Discovery of Perception”, la più importante personale dedicata all’artista argentino mai realizzata in Italia, che sarà visitabile fino al 16 marzo 2025. “Abbiamo immaginato questo palazzo come uno spazio di incontro, inclusivo. Siena è una città fortemente legata alle tradizioni, ma il nostro sguardo è anche rivolto a nuove dimensioni e prospettive future”. Di Bello ha raccontato come l’ispirazione sia nata proprio dall’altana del palazzo, una terrazza panoramica che offre una vista su tutta Siena. Questo spazio, da cui Galileo Galilei un tempo osservava le stelle, diventa oggi un simbolo di visione e prospettiva per Opera Laboratori. “Proprio da questa altana, come Galileo guardava oltre il cielo, noi abbiamo cercato di capire il presente del mondo della cultura. È come se questo fosse un osservatorio su tutto il patrimonio culturale italiano”, ha affermato.
Per Opera Laboratori, il progetto non si limita alla conservazione del palazzo, ma prevede una contaminazione tra epoche e linguaggi artistici diversi. Questo si tradurrà in una serie di mostre ed eventi che spaziano dall’arte contemporanea al fumetto, dalla fotografia alla sperimentazione visiva, sempre con un occhio rivolto al panorama internazionale. “Dopo la mostra di Julio Le Parc, esploreremo il fumetto con una grande esposizione su Hugo Pratt e Corto Maltese, e poi la fotografia. Vogliamo lasciarci suggestionare da situazioni e incontri per costruire percorsi nel segno dei grandi artisti”, ha aggiunto Di Bello.
A Palazzo delle Papesse l’esperienza si arricchisce grazie a Papesse Lab, un laboratorio inedito pensato per accompagnare il visitatore alla scoperta del mondo dell’arte e superare l’incertezza che molto spesso accompagna l’incontro con le opere.Ispirandosi a ciò che diceva Galileo, che "non basta guardare", ma bisogna anche "credere a ciò che si vede", Papesse Lab invita a percepire un’opera non solo come oggetto visivo, ma come stimolo per la mente, capace di farci riflettere e agire.Attraverso questo percorso, gli spettatori sono chiamati a guardare il mondo con occhi nuovi, indagando la realtà e ampliando la propria visione a 360 gradi.