5 generazioni rivoluzionarie

Ritorno al futuro del Chianti, un'icona che guarda avanti

I Chianti Piccini 1882 rappresentano una perfetta sintesi tra tradizione e spirito innovativo

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 © Ufficio stampa

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E’ il 1882 quando a Poggibonsi, nel cuore della Toscana, inizia l’avventura nel mondo del vino della famiglia Piccini. E’ Angiolo, erede di una famiglia di mercanti, che decide di rivoluzionare la tradizione familiare e dedicarsi alla sua passione per il vino, fondando una casa vinicola. Nasce così l’attuale Piccini, un’azienda che, passando per cinque generazioni, prosegue in un percorso di continua evoluzione, senza mai dimenticare il forte legame con il territorio.

Nei primi anni, l'azienda Piccini si è distinta per l'intraprendenza e la propensione al commercio, caratteristiche ereditate dalla famiglia di mercanti da cui proveniva Angiolo. Il successo è cresciuto di pari passo con lo sviluppo del territorio del Chianti. E proprio il Chianti è il fil rouge dell’azienda attraverso la storia: dalle prime bottiglie al Chianti Preferito, che segna la rinascita dell’azienda dopo gli anni difficili della Seconda guerra mondiale, passando per gli investimenti dagli Anni 60 in poi che hanno portato i Piccini a ritagliarsi un posto d’onore nell’orizzonte vinicolo con un ambizioso progetto incentrato sul terroir e sul legame tra il vino e il suo luogo d’origine.

Il Chianti Arancio, un’icona di modernità

  La voglia di innovarsi non si perde nel corso delle generazioni e l’ennesima dimostrazione se ne ha con la nascita del Chianti Arancio. Questo vino, nato alle soglie degli Anni Duemila dalla volontà di Mario Piccini di creare un Chianti nuovo e contemporaneo, rappresenta infatti una vera e propria rivoluzione. L'etichetta arancione, inusuale per l'epoca, simboleggia lo spirito dinamico e innovativo dell'azienda, capace di rompere con le tradizioni senza dimenticare le proprie radici.

"Era un giorno carico di attesa ed energia - racconta lo stesso Mario Piccini, ricordando la genesi del Chianti Arancio -. Erano mesi che lavoravamo a un prodotto rivoluzionario: un Chianti pensato per sfidare le tradizioni del vino toscano classico. I nostri principi guida erano freschezza e modernità, con l'obiettivo di creare un vino che potesse parlare alle nuove generazioni”. Per Mario Piccini nessun dubbio che anche l’etichetta debba rompere con i canoni tradizionali e debba essere rossa. La sorella Martina però spinge per il giallo, simbolo di innovazione. A trovare la soluzione tra le due differenti visioni è il padre, Pierangiolo: "Siamo una famiglia e dobbiamo sempre agire come una squadra, la soluzione è davanti a voi”. Nasce così l'etichetta arancione, sintesi perfetta tra rosso e giallo e tra tradizione e modernità.

La nuova frontiera del Chianti, Chianti Slim

  L’ultima generazione, la quinta, entrata in azienda non si mostra certamente da meno delle precedenti quanto a impegno e voglia di evolversi. Ed ecco che Piccini lancia il Chianti Slim, un Chianti che riscrive le regole della denominazione. Questo vino si distingue per il suo stile fresco e fruttato e per la sua leggerezza, grazie al ridotto contenuto alcolico (11% Vol.).

Piccini Slim è pensato per un consumatore moderno, attento al benessere e alla leggerezza, senza rinunciare al piacere di un buon bicchiere di Chianti. Il vino si presenta con un rosso rubino vivace e riflessi violacei, un bouquet fruttato e floreale con note di ciliegia fresca e melograno, e un palato fresco e beverino con tannini bilanciati e setosi.

Piccini Slim rappresenta la nuova frontiera del Chianti, un vino che guarda al futuro senza dimenticare la tradizione, in linea con lo spirito innovativo che da sempre contraddistingue le Tenute Piccini.

I contenuti di questa pagina sono stati prodotti integralmente da Piccini 1882

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