Grazie a Recrowd, piattaforma leader in Italia per questo settore, il social lending immobiliare apre anche ai piccoli risparmiatori la possibilità di un investimento (con guadagni interessanti) in uno dei settori chiave dell’economia italiana
Quello del mattone, in Italia, è uno dei settori più importanti non solo per l'economia nazionale ma anche per quella delle famiglie: la casa è da sempre un obiettivo di stabilità, e soprattutto una forma sicura di investimento per i propri risparmi. E lo diventa ancor più oggi che le turbolenze sui mercati internazionali e la galoppata dell'inflazione stanno mettendo a rischio i risparmi.
Ma se l'investimento immobiliare torna a essere una delle forme di investimento su cui maggiormente gli italiani fanno maggior affidamento, la crescita dei tassi d'interesse è oggettivamente un freno all'acquisto di immobili da mettere a reddito. Per questo stanno fiorendo soluzioni di investimento innovative, che aprono il settore non solo a chi dispone di grandi capitali ma anche a chi desidera far fruttare un piccolo gruzzolo. Ad esempio Recrowd, piattaforma di crowdfunding immobiliare, consente di investire su iniziative immobiliari anche solo 250 euro. Ma come funziona questo tipo di investimento?
Per capirlo bisogna partire dal funzionamento del crowdfunding, che consiste nel raccogliere preso un ampio pubblico i fondi necessari per finanziare un determinato progetto, che può essere piccolo o grande a seconda dell'idea che vi sta alla base. Una particolare forma di crowdfunding è il social lending: in questo caso il singolo investitore non diventa, come nel classico crowdfunding, "proprietario" di un pezzetto di progetto, ma semplicemente "presta" il proprio denaro per finanziare il progetto, e ne ricava un interesse.
Proprio su questo particolare tipo di finanziamento punta Recrowd, che con i suoi 40mila utenti e 70 milioni di euro di investimenti raccolti è leader nel settore del crowdfunding immobiliare nel nostro Paese. Grazie alla piattaforma tecnologica di Recrowd, piccoli o grandi investitori privati possono unirsi per finanziare un progetto immobiliare, prestando ai richiedenti il proprio denaro per completare l'operazione. Si tratta in generale di realizzare, ristrutturare o riqualificare immobili residenziali o commerciali, e il compito della piattaforma è quello, dopo aver scelto i migliori progetti sul mercato, di fare da tramite tra gli investitori e i richiedenti.
Si tratta, insomma, di una "democratizzazione" dell'investimento immobiliare, che non è più riservato ai grandi investitori ma apre le porte di questo strumento anche ai piccoli risparmiatori: per investire sui progetti ospitati sulla piattaforma di Recrowd si può infatti partire anche solo da 250 euro. Ma quanto possono fruttare questi investimenti? Il guadagno (che è dato dagli interessi che i richiedenti pagano agli investitori che hanno prestato loro il denaro) varia mediamente tra l'8% e il 12% lordo annuo, anche se su alcuni specifici progetti l'interesse può essere anche superiore. E in alcuni casi il tasso varia anche in base all'ammontare di denaro investito nel progetto.
Per quanto riguarda i rischi, va ricordato che qualsiasi tipo di investimento ne hanno: la società immobiliare a cui si è prestato il denaro, ad esempio, potrebbe fallire; oppure potrebbe essere momentaneamente impossibilitata a pagare gli interessi. Ma sulla carta questo tipo di investimento, il lending crowdfunding, è uno dei meno rischiosi nel settore real estate. Ciò non toglie che, per avere una maggior sicurezza, è meglio affidarsi a società e piattaforme che, come Recrowd, sono trasparenti nella gestione dell'investimento e hanno grande esperienza nel settore. E soprattutto, Recrowd può contare su una partnership con due società del gruppo Gabetti che redigono l’analisi tecnica degli immobili sui quali investire e l’analisi dell’operazione immobiliare. E su questa base viene misurato il rating dell’investimento, che stima l’ipotetico grado di rischio e che viene pubblicato nella pagina dedicata a ogni progetto di investimento.
Dal 2023, poi, Recrowd ha stretto un accordo con PituPay di Prestiamoci, che agisce come intermediario finanziario per semplificare gli adempimenti fiscali: ciò significa che chi investe non è costretto, come succede con altri operatori, a inserire gli investimenti nella dichiarazione dei redditi nel quadro RW, ma ha l'opportunità di applicare già attraverso Recrowd l'imposta sostitutiva del 26%, evitando qualsiasi obbligo di dichiarazione al fisco, semplificando così anche la gestione del proprio investimento. Per saperne di più e per conoscere tutti i segreti del lending crowfunding immobiliare, visita il sito di Recrowd.