© Regione Puglia
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Il progetto, voluto dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, coinvolge attraverso la Struttura Speciale di "Coordinamento Health Marketplace” la Regione Molise, il CIHEAM di Bari, tre enti albanesi e due montenegrini, e mira ad aumentare la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese agroalimentari
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Oltre che essere fonte di vita e di salute grazie alle caratteristiche uniche della dieta mediterranea, il cibo può rappresentare anche una spinta per l'innovazione e la competitività delle PMI agroalimentari, sostenendo la loro internazionalizzazione. La prova arriva dal Progetto Interreg Italia-Albania-Montenegro FOOD4HEALTH, coordinato dalla Struttura Speciale Health Marketplace Regione Puglia in partnership con il Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéens (CIHEAM) di Bari, la Regione Molise, tre enti albanesi e due montenegrini
La Regione Puglia è precursore di attività di promozione di una dieta sana, tanto che già nel 2017 erano state approvate le linee guida del progetto “The Apulian Lifestyle per una lunga Vita Felice” – con la collaborazione dello CIHEAM di Bari, dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'innovazione della Regione Puglia e del Dipartimento Interdisciplinare di Medicina dell'Università "Aldo Moro" di Bari. Si tratta di un modello per la promozione dello stile di vita e della Dieta Mediterranea sostenibile pugliese, e del loro impatto non solo sugli aspetti salutistici della popolazione, ma anche con importanti ricadute dal punto di vista ambientale e socio-economico sul territorio regionale. L’obiettivo ambizioso è di attivare un sistema virtuoso grazie al quale l’economia del territorio si avvantaggia della gestione del benessere e della salute alimentata dalla produzione agroalimentare, che genera ulteriore attrattività turistica e apprezzamento da parte dei cittadini, con conseguente incremento della competitività delle aziende locali.
Un progetto di successo, tanto che proprio la diffusione dei principi della buona pratica Apulian Lifestyle e la divulgazione dei risultati sono ora tra le azioni del Progetto Interreg Italia-Albania-Montenegro FOOD4HEALTH. Il nome (che significa letteralmente, cibo per la salute) punta proprio, attraverso il miglioramento della salute e della qualità della vita grazie a una dieta sana basata sulle eccellenze agroalimentari, anche da un punto di vista nutraceutico, a rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese del nostro territorio e dell’area transfrontaliera. Attività queste ottenute attraverso il miglioramento delle tecniche produttive ed il trasferimento, la condivisione e l’adozione di standard di qualità europei per la trasformazione la valorizzazione di prodotti tipici e tradizionali del settore agroalimentare della pesca, per favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali e la riqualificazione di filiere produttive non valorizzate, al fine di favorire l’accesso ai mercati.
In quest'ottica risulta fondamentale l'utilizzo della piattaforma ICT Food4Health, come strumento per trasferire e condividere conoscenze e servizi utili per la competitività e lo sviluppo dell'imprenditorialità. E lo fa in modi diversi, dal rafforzamento, grazie alla tecnologia, della tracciabilità dei prodotti tipici e tradizionali (anche con l'utilizzo di marchi collettivi come “Prodotti di Qualità” Puglia e “Sostenibilità” attraverso protocolli di produzione), favorendo l'incontro di PMI e ricercatori, passando per la creazione di un database contenente le PMI e i centri di ricerca innovativi del settore.
Ma la piattaforma ICT Food4Health non si ferma qui: tra i pilastri della sua azione operativa spiccano anche la promozione del dialogo comunitario sulle "best practices" da parte delle PMI e, non meno importante, la sensibilizzazione dei consumatori in tema di alimentazione, salute e benessere grazie alla diffusione delle pratiche dell'Apulian Lifestyle.
In questo modo, grazie alla spinta innovativa e al sostegno alle imprese della filiera agroalimentare, il progetto sta raggiungendo l’obiettivo di sostenere l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del settore e di migliorare la salute dei consumatori dei territori interessati, attraverso la maggior disponibilità di cibi di qualità e di informazioni sulle caratteristiche di salute della Dieta Mediterranea, che è stata riconosciuta Patrimonio Unesco già nel 2010.