Ruffino Cares

Oltre la sostenibilità, l’agenda di Ruffino 2025

L’azienda viticola dal 2018 è impegnata in un ampio programma di sostenibilità che abbraccia. l’ambiente, l’approccio produttivo, l’inclusività e il bere responsabilmente

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 © Ruffino

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La sostenibilità come elemento che permea il proprio modello di business aziendale e come stimolo costante al miglioramento. Così Ruffino, storica azienda viticola di Pontassieve (Firenze), spiega la propria strategia di sostenibilità, rappresentata dal 2018 dal più ampio progetto Ruffino Cares e dai suoi quattro pilastri: Ambiente, Bere Responsabile, Diversità e inclusione e Impegno verso gli altri.

Ruffino  - spiega il presidente e Ad Sandro Sartor - abbraccia tutti gli aspetti della sostenibilità: oltre a quello ambientale, c’è anche quello sociale ed etico che sono fondamentali per mettere in pratica una cultura aziendale realmente responsabile”.

Un impegno quello di Ruffino che trova conferma nei numeri, con una costante crescita degli investimenti per la sostenibilità: se nel 2019 erano stati 855mila euro nel 2019 e nel 2020 790mila, nel 2021 si è passati a 860mila, per chiudere ili 2022 con ben 2.508.600 euro di investimenti.

L’agenda Ruffino 2025

Ma non solo.  “Nell’ambito della sostenibilità investiremo entro il 2025 otto milioni di euro, che rappresentano un terzo dei nostri investimenti in capital investment: una fetta molto importante”, ha spiegato infatti Sartor.

E il 2025 si delinea sempre più come "anno di traguardi” nei progetti dell’azienda. Gli obiettivi prevedono infatti un taglio delle emissioni di gas serra del 15% entro il 2025, del 50% nel 2030, per raggiungere la neutralità carbonica nel 2050 come chiesto dalla Comunità europea. Per quanto riguarda invece la riduzione del consumo di acqua per unità di prodotto, il Gruppo punta ad ottenere nel 2025 un +25% di acque riciclate e una catena di fornitura completamente biologica e sostenibile.

I traguardi di Ruffino Cares

Tra i risultati che intanto Ruffino già si porta a casa, si evidenziano la parità di genere tra i membri del Cda, la totalità delle nove tenute (sei in Toscana e tre in Veneto) certificate “Biodiversity Friend”, il 53% dei vigneti già a biologico con l’obbiettivo del 100% nella vendemmia 2024, l’uso di energia elettrica da fonti rinnovabili al 100% in Ruffino Srl e il 65% in Tenute Ruffino, la presenza di due depuratori e tre impianti di fitodepurazione delle acque reflue, il costante calo dei rifiuti prodotti (nel 2022 -13% sull’anno precedente) e i 700mila euro investiti in pianti di irragazione di precisione.

Ruffino

Ruffino, fondata nel 1877 a Pontassieve, vicino Firenze, è sinonimo di storia del vino in Toscana. Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus che con l’annata 2018 è stato affiancato da Modus Primo, l’acquisizione nel 2018 di due tenute in Veneto per la produzione di Prosecco e il lancio nel 2020 di Aqua di Venus con vini che interpretano perfettamente l’anima più moderna e trendy dell’azienda. A fine 2011, Ruffino è stata acquisita da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana. Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità e del Vivere di Gusto.

I contenuti di questa pagina sono stati prodotti integralmente da Ruffino

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