Università italiana: il futuro passa dalla formazione online

Accessibilità in qualunque luogo e in qualunque orario, flessibilità e istruzione di altissima qualità sono le chiavi del crescente successo degli atenei telematici, soprattutto tra i nativi digitali della Generazione Z. Il caso UniCusano, con la particolarità del suo sistema integrato

14 Dic 2018 - 12:14
 © tgcom24

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Da alcuni anni il mondo dell’università sta subendo una trasformazione, con una costante crescita della formazione telematica. Si tratta di un trend che un report commissionato dal network Laureate Education Inc all’istituto Zogby aveva anticipato già nel 2014, rilevando come, secondo un campione di studenti di tutto il mondo, gli atenei del futuro si sarebbero dovuti evolvere con quattro precise caratteristiche: telematici e accessibili H24 (per il 53% degli intervistati), con un’offerta formativa più intensamente indirizzata sull’online (43%), con maggiore flessibilità in quando a schedulazione di corsi, esercitazioni e sessioni d’esame (44%) e con un occhio di riguardo alla formazione continua, proseguendo l’istruzione anche dopo la laurea (41%).
Un’evoluzione, quella auspicata dagli studenti, che ha trovato terreno fertile sia in Europa sia, soprattutto, in Italia. Dalla metà degli anni Duemila le università telematiche mostrano infatti numeri in continua crescita proprio per le caratteristiche dell’offerta formativa, che consente di seguire in totale autonomia e con grande flessibilità i corsi di studi, accedendo in ogni momento via internet al materiale didattico e conciliando così con estrema efficacia lo studio, il lavoro e il tempo libero. E il fatto che la frequenza nella sede universitaria non sia obbligatoria contribuisce anche a ridurre i costi e i tempi necessari per i trasferimenti, mentre per sostenere gli esami, gli studenti possono recarsi in sedi distaccate: ad esempio UniCusano, uno dei principali atenei d’Italia, oltre al Campus di Roma può contare su due sedi estere (Londra e Parigi) e su oltre 40 sedi d’esame in altrettante città italiane.

Se grazie ad accessibilità e flessibilità le università online hanno conquistato sempre più il favore degli studenti, la crescita di queste realtà è però dovuta anche all’altissima qualità dell’offerta formativa, che non ha nulla da invidiare a quella delle più blasonate università “fisiche”: tra i più collaudati, il modello didattico dell’Università Niccolò Cusano prevede un obbligo di frequenza “virtuale”, garantito dal fatto che prima di accedere agli esami gli studenti debbano aver visionato almeno per l’80% le videolezioni e aver completato test di autovalutazione ed esercitazioni interattive.
Del resto in un mondo sempre più iperconnesso e ipertecnologico, dove i nativi digitali sviluppano sin dall’infanzia un’impressionante capacità di interazione con le nuove tecnologie e dove i ragazzi della Generazione Z (cioè i nati dopo la metà degli anni Novanta) si sono da poco affacciati al mondo dell’istruzione universitaria, non c’è più spazio per i vecchi pregiudizi sulla qualità dell’offerta formativa online che, da tempo abbattuti nel resto del mondo, resistono ancora solo in Italia. Ma proprio i giovani post-millennials, per i quali tutto passa attraverso la Rete e per i quali è assolutamente naturale socializzare, scambiare opinioni, fare shopping, ascoltare musica ma anche informarsi e studiare online su computer, tablet e smartphone. Infatti sono tra coloro che maggiormente apprezzano la possibilità di accedere alla formazione universitaria senza doversi per forza sedere in un’aula, ma semplicemente aprendo un’app sul proprio dispositivo senza rinunciare a un’istruzione di altissima qualità che, secondo diversi report internazionali, è per i ragazzi della Generazione Z uno dei maggiori trampolini di lancio verso il successo.
“Se desideriamo che i nostri figli abbiano voglia di formarsi e andare all’università – spiega infatti Roberto Monti, Responsabile UniCusano – la strada è innanzitutto parlare la loro lingua. L’aspetto online e digitale è imprescindibile per loro e quindi anche per una università che mira a formare giovani pronti a inserirsi nel mondo del lavoro”. Proprio in quanto a qualità il sistema integrato di UniCusano è uno di quelli maggiormente apprezzati dalle neo matricole: alla piattaforma online con lezioni multimediali, manuali scaricabili, test di autovalutazione e attività interattive, infatti, l’ateneo affianca, a Roma, un vero e proprio Campus sul modello anglosassone a disposizione di chi vuole frequentare le lezioni di persona e vivere la vita universitaria. Alla struttura si aggiungono poi servizi come mensa, palestra, residenza universitaria, laboratori e biblioteca.
Ma per tutti, sia per chi frequenta solo online, sia per chi si presenta tutti i giorni in ateneo, sia per chi decide per un mix delle due modalità, la garanzia di una formazione di altissimo livello è data dai docenti: tutti professori e ricercatori di primo piano che hanno compreso l’enorme potenziale delle nuove tecnologie applicate all’istruzione, e per i quali UniCusano prevede 700 ore annuali di didattica contro una media che, in altri atenei, a volte non supera le 70. Non stupisce quindi che, tra i 27mila studenti e i circa 22mila laureati dell’Università Niccolò Cusano, spicchino molti nomi di successo, tra i quali la nuotatrice Giada Galizzi, l’imprenditore digitale Gaetano Biondo, la fondista e mezzofondista Veronica Inglese, il quattrocentista Eusebio Haliti, il calciatore azzurro Angelo Ogbonna, la campionessa di sci Sofia Goggia e il pilota Eddie Cheever III. Ma l’ateneo romano deve la sua notorietà anche alla ricerca, in particolare in ambito ingegneristico e medico-scientifico (con diversi riconoscimenti per l’innovazione), e all’impegno in ambito sociale sia per la collaborazione con associazioni del Terzo settore, sia per le inchieste e le interviste, spesso riprese dai principali media nazionali, di Radio Cusano Campus, la talk radio dell’università.

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