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Innovare, sfida e opportunità per le aziende

L’Open Innovation permette alle aziende di ridurre i costi dei processi di innovazione e di avere accesso costante a nuove idee e tecnologie

04 Nov 2024 - 09:27
 © Pixabay

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Nuove tecnologie, ma anche evoluzione delle strategie, dei processi, e dei modelli di business. L’innovazione oggi rappresenta un complesso di cambiamenti costanti con cui un’azienda deve fare i conti per rimanere competitiva sul mercato. Un insieme di trasformazioni che comporta molteplici sfide, primo fra tutti la sostenibilità finanziaria del processo.

I costi di un’innovazione “interna”

 Innovare un’azienda è un processo complesso, che, coinvolgendo vari settori e figure, può comportare costi significativi, soprattutto se gestito internamente.

Secondo uno studio di PwC, le aziende leader spendono in media il 5% delle loro entrate in Ricerca e Sviluppo (salari per il personale specializzato, attrezzature, materiali e altre risorse necessarie). A questo va sicuramente aggiunto il costo della formazione del personale, che deve essere costantemente aggiornato. Si passa poi ai necessari investimenti in infrastrutture adeguate e tecnologie avanzate, che possono includere laboratori, software e hardware specifici. Infine non si possono non inserire nella colonna dei costi le risorse aziendali che dovranno essere impiegate nel processo di innovazione e che così potrebbero essere sottratte ad altre attività.

L’alternativa, l’Open Innovation

 A fronte delle difficoltà che presenta un processo di innovazione gestito internamente, la soluzione arriva dalla cosiddetta Open Innovation, ovvero un approccio strategico a cui le aziende ricorrono, grazie a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.

Secondo un’analisi del Polimi, nel corso del 2023, confermando un trend di crescita, l’86% delle grandi aziende italiane ha intrapreso iniziative di Open Innovation. E, nonostante una diffusione più lenta, anche le Pmi guardano sempre più a questo approccio. Trend positivo in questo contesto per le collaborazioni che le aziende siglano con le startup: se nel 2018 erano scelte nel 10% dei casi, nel 2023 la quota è salita al 20% e nel quinquennio 2024-2029, secondo un manager su tre, si prevede che saranno tra le principali fonti di innovazione.

Le opportunità offerte dall’Open Innovation

 L’Open innovation presenta una serie di vantaggi per le aziende, rendendo più sostenibili finanziariamente i progetti di Ricerca e Sviluppo, non necessitando di personale ultra specializzato e limitando la spesa per le infrastrutture.

Un approccio però che non si limita a creare un vantaggio economico, ma che dà la possibilità alle imprese di accedere a un vasto bacino di idee innovative e tecnologie emergenti, grazie alla collaborazione con i diversi partner esterni e di accelerare il percorso di innovazione, rendendo le aziende stesse maggiormente capaci di adattarsi ai cambiamenti del mercato.

“Creare un sistema aperto, solido, inclusivo, è questo lo sforzo che ci sta chiedendo il mercato nell’approccio verso l’Open Innovation – commenta Carlotta Caprioli, Responsabile SCO Coordination & Open Innovation Crédit Agricole Italia – ed è esattamente con questo obiettivo che abbiamo iniziato a costruire la nostra rete dei Village by CA: un network che guarda all’innovazione da un punto di vista internazionale, per arrivare, attraverso la collaborazione, a portare nuovo valore in tutti i territori. Con le strutture dei Village Crédit Agricole Italia intende rispondere alle esigenze del tessuto imprenditoriale, attraverso le voci delle startup più promettenti, affiancandole e favorendone lo sviluppo”.

I contenuti di questa pagina sono stati prodotti in collaborazione con Crédit Agricole

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