Un tempo considerati pianeti distanti, oggi vino e cocktail si fondono in un connubio inedito
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Lo Spritz ha lanciato la moda, poi sono arrivate varianti e altri mix originali, dando vita a una delle tendenze più interessanti degli ultimi anni: l’incontro tra vino e mixology, ovvero l'arte di creare cocktail a base di vino. Un tempo considerati pianeti distanti, oggi vino e cocktail si fondono in un connubio inedito, aprendo nuove frontiere del gusto e della sperimentazione.
L'utilizzo del vino nei cocktail ha radici antiche. Già nel XIX secolo, il vino era un ingrediente comune in molte preparazioni, come il punch o il sangria. Tuttavia, negli ultimi anni, la mixology ha reinterpretato questa tradizione con un approccio innovativo, creando cocktail sofisticati e originali, in grado di esaltare le caratteristiche uniche di ogni vino e, in definitiva, un nuovo modo di berlo e di apprezzarlo. Sono ideali per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo, ma anche per i palati più esperti, che desiderano sperimentare sapori nuovi e sorprendenti.
“Vino e mixology sono un binomio azzeccatissimo – spiega Mario Piccini, AD di Piccini 1882 –. Su questo fronte siamo sempre stati in prima linea, grazie a vini come Mario Primo, che in virtù della sua natura fresca e beverina si presta alla perfezione ad essere completato in un delizioso cocktail. Recentemente abbiamo introdotto anche il Chianti Slim, vino a bassa gradazione alcolica, che riprende la strada di questo matrimonio possibile con la mixology, grazie alla sua freschezza e alla sua immediatezza”.
Per creare un cocktail a base di vino, è importante scegliere gli ingredienti giusti. Il vino, ovviamente, è l'elemento principale, ma anche gli altri giocano un ruolo fondamentale. Frutta fresca, erbe aromatiche, spezie, liquori e bitter sono solo alcuni degli ingredienti che possono essere utilizzati per creare cocktail unici e gustosi. Esistono infatti infinite ricette di cocktail a base di vino, adatte a tutti i gusti e a tutte le occasioni. Si va dai classici rivisitati, come il Bellini o lo Spritz, a creazioni originali, come il "Rosso di Sera", a base di vino rosso, Campari e arancia, o il "Bianco di Giorno", a base di vino bianco, gin e limone.
La costante crescita dell’interesse per i cocktail a base di vino è dimostrata dalla sempre più amplia platea di bar e locali che offrono una selezione di cocktail di questo tipo. Ma non solo. Molti produttori di vino stanno infatti iniziando a sperimentare nuove etichette appositamente pensate per la mixology, segno appunto come questa sia una delle tendenze più promettenti del settore. E con la giusta creatività e competenza, il futuro per questo connubio non può che essere roseo.