fallimenti

Gli ultimi dati mostrano un andamento più positivo, cresce la fiducia e diminuiscono i fallimenti

Per quanto in costante calo, il numero dei fallimenti rimane al di sopra dei livelli precedenti la crisi economica

Nel 2016 prosegue l'inversione di tendenza con una diminuzione del 7,7% sul 2015, ma è +43,5% rispetto a otto anni fa

Nonostante qualche miglioramento, in nessuno dei comparti esaminati è stato registrato un numero più alto di procedure fallimentari

Sempre meno dichiarano il fallimento, ma l'aumento degli imprenditori che decidono di liquidare la propria attività è un segnale di cui dover tenere conto

Secondo il Centro Studi ImpresaLavoro, in Italia il ritmo dei fallimenti è impressionante: ogni giorno lavorativo, chiudono per insolvenza 57 aziende

Secondo Unioncamere-InfoCamere, dall'inizio del 2016 mediamente hanno chiuso i battenti 52 imprese al giorno

Timidi segnali di ripresa erano stati registrati già nel 2015, quando i fallimenti sono risultati in diminuzione su base annua per la prima volta dal 2007

Secondo Cribis D&B, dall'inizio dell'anno ogni giorno 58 aziende hanno chiuso i battenti

Tra quelle sopravvissute alle difficoltà della crisi economica, un numero crescente di imprese deve affrontare il passaggio generazionale

Il CERVED osserva che, pur rimanendo storicamente elevati, i fallimenti registrati nei primi tre mesi del 2016 sono tornati vicini ai livelli del 2013

Insieme alla Grecia, l'Italia è il Paese dell'Europa occidentale con la maggiore incidenza di ritardi di pagamento sulle fatture commerciali

Prosegue il calo in atto dal 2015, quando fallimenti sono risultati in calo per la prima volta dopo otto anni

La recessione ha costretto le aziende più fragili ad uscire dal mercato e convinto i fornitori a concedere credito commerciale con maggiore cautela

Il CERVED sottolinea che la diminuzione del numero complessivo di chiusure tra le aziende registrata già nel 2014 non era stata accompagnata da un calo dei fallimenti che avevano toccato un massimo