Fotogallery - Achille Lauro parla alle Nazioni Unite
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Il cantante romano crede nell’amore incondizionato, ma non nelle relazioni di coppia
Achille Lauro è una vera e propria icona della musica italiana. Non solo per le sue canzoni, ma anche per la sua personalità unica e il suo stile che fa tendenza. Il cantautore romano, che è considerato un sex symbol, ha recentemente rivelato di essere single e di non desiderare una storia, perché crede nell’amore incondizionato, ma non nelle relazioni di coppia. Eppure, confessa che nel suo futuro ci sarà una famiglia: “Lo spero” conferma.
In un'intervista a Vanity Fair, Achille Lauro ha spiegato che le sue attuali priorità sono la musica e le sue ambizioni artistiche, tra cui il desiderio di dirigere il Festival di Sanremo. Alla domanda sulla sua situazione sentimentale ha risposto secco: “Sono single, non voglio storie”. “Perché hanno bisogno di cure e attenzioni, - ha aggiunto - e io potrò darle solo quando non avrò distrazioni. Ho ambizioni gigantesche, sogno in grandissimo: mi piacerebbe arrivare all’estero, fare moda… Chi mi immagina a sbocciare bottiglie della nightlife milanese, si sbaglia di grosso. Sono un ossessivo compulsivo che coglie ogni opportunità. Non è avidità, è che credo nella mia passione, nel darsi a quella passione, capisce? È così che sono finito anche all’Eurovision Song Contest”.
Achille Lauro ripercorre anche alcuni passaggi significativi della sua infanzia. “Ero timido ma sveglio, tormentato ma vivace – dice a Vanity - Mi facevano ridere gli amici, la compagnia. Mi commuovevano alcuni cartoni animati, sono sempre stato sensibile. Però la sensibilità non pagava nel mio mondo, specie durante l’adolescenza: mi vergognavo a piangere, a mostrare i sentimenti, ad amare”. Il cantautore racconta di essere stato bullizzato: “Negli anni Novanta, faceva parte del percorso di crescita. O eri vittima o eri carnefice… La verità è che, per difendermi, sono stato anche carnefice. Dovevo dimostrare la mia superiorità, sono cresciuto tra furfanti e delinquenti”. Ora però il consiglio che si sente di dare ai tanti “Incoscienti giovani” è chiaro: “Il talento è una menzogna, non esiste. Esiste la grande insistenza, la dedizione assoluta, l’ossessione in senso positivo. Non si nasce bravi, si nasce innamorati di qualcosa… Meglio disegnare le Madonne per terra per sempre, piuttosto che essere rinchiusi in un mondo che non sentite vostro. Chi volete essere nella vita? Chiedetevi questo”.
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