L'event planner Silvia Slitti ha raccontato su Instagram che l'attrice non avrebbe intenzione di lasciare l'appartamento che le ha affittato a Milano dopo la scadenza del termine concordato
"Una nota canzone dice '...e se prometto poi mantengo...'. Spesso le persone promettono ma non mantengono un ben niente". La nota canzone è "T'appartengo", la cantante che "promette e non mantiene" sarebbe Ambra Angiolini. A scrivere queste parole è Silvia Slitti, event planner e moglie dell'ex calciatore Giampaolo Pazzini, che in una serie di storie su Instagram accusa - pur senza fare mai esplicitamente il suo nome - l'attrice e presentatrice di non voler lasciare la sua casa. Secondo quanto racconta, Ambra sarebbe rimasta a vivere nell'appartamento milanese di proprietà della Slitti anche dopo la scadenza concordata e avrebbe ignorato i ripetuti solleciti a liberare l'immobile. L'organizzatrice di eventi vorrebbe la sua abitazione venisse liberata e si sarebbe trovata costretta, quindi, a ricorrere alle vie legali.
Silvia Slitti: "Impotente, demoralizzata, frustrata" - Un lungo sfogo quello dell'event planner che si è detta "impotente, demoralizzata, frustrata" a causa della vicenda. La Slitti ha spiegato di essersi trasferita temporaneamente con il marito Pazzini in una località di mare alla fine del 2020. I due, avevano deciso, contestualmente, di affittare per dieci mesi la loro "amata casa a una persona che aveva bisogno di un favore". Una persona "nota al grande schermo, che vantava anni e anni di conduzione, cinema, musica, un passato illustre e una reputazione sempre difesa a spada tratta". Una persona di cui la coppia riteneva di potersi fidare. Eppure, "passati i 10 mesi concordati", - aggiunge la Slitti - quando lei e Pazzini volevano "tornare in possesso della loro casa, si sono ritrovati a 'scoprire' che quella casa non sarebbe mai stata liberata se non fino a quando, chi l'aveva abitata fino a quel momento, non avesse deciso di andarsene... come se fosse sua".
Costretta a ricorrere alle vie legali - Il racconto prosegue e l'event planner sostiene di avere cercato inizialmente un punto di incontro, spiegando ad Ambra di "voler semplicemente tornare in possesso di una cosa propria, anche perché ad abitarla non erano persone con problematiche fisiche o economiche da non potersene andare...". Tentativi che sarebbero andati a vuoto. "Un muro fatto di prese di posizione legali e di silenzi, di menefreghismo e mancanza di empatia". Il nervosismo cresce: "Non possiamo entrare in casa nostra e nel mentre vediamo questa persona manifestare serenità, gioia e sorrisi in tv. Destino bastardo". La coppia, quindi, decide di ricorrere alle vie legali. "Fino all'ultimo ho chiamato, scritto e cercato di risolverla gentilmente come chi mi conosce sa che faccio sempre... Ma adesso basta! Ho perso la pazienza", dice ancora Silvia Slitti che spiega come tra lei e Ambra ci fosse "un contratto scritto e firmato", ma che "soprattutto avevo la sua parola che per una come me valeva più di tutto".