La conduttrice racconta dei tre anni di sofferenza e di come ne è uscita grazie alla terapia, invitando tutti a chiedere aiuto
In un lungo post pubblicato su Facebook, Andrea Delogu racconta il momento in cui ha sofferto di depressione. Sono stati tre anni difficili e dolorosi, un periodo dal quale è uscita grazie all'aiuto del suo psicologo. "Ho capito che cosa fosse e che dovevo chiedere aiuto quando ho cominciato ad avere paura di stare da sola perché non mi fidavo di me, del mio buio" scrive la conduttrice. Il suoi invito a chi la legge è quello a cercare sostegno: "Non abbiate paura di parlarne, è la vita, succede e quando succede non è colpa di nessuno. Chiedete aiuto, trovate un posto sicuro dove parlarne e fottetevene se sembra 'strano' o 'ingrato', è la vita ed è vostra".
"Non so mai come iniziare a parlare di quest'argomento, la depressione, zan zan, perché ogni volta sembra 'troppo delicato' o 'fuori luogo', ma ne ho parlato in un'intervista recentemente e credo stia girando a giudicare dai tantissimi messaggi che ricevo in merito" esordisce Andrea Delogu nel lungo post. "Non c'è niente di disdicevole a raccontare che per 3 anni della mia vita ho combattuto strenuamente, perché è stata una fatica devastante, contro la depressione. E la cosa più assurda è che erano 3 anni dove non avrei dovuto aver alcun motivo per sentirmi persa, buia, vuota, spenta, triste anche se triste è un eufemismo, sacrificabile a me stessa. Tre anni dove lavoravo tantissimo, ero sposata ad un uomo che amavo (Francesco Montanari, ndr) e il mondo di cui volevo fare parte aveva cominciato ad accorgersi di me." spiega la conduttrice prima di lanciarsi in un racconto sincero e doloroso di quella che è stata la sua vita in quel periodo.
"È iniziato tutto piano piano, come un veleno che fa effetto da lontano" confida Andrea Delogu. "Ho capito che cosa fosse e che dovevo chiedere aiuto quando ho cominciato ad avere paura di stare da sola perché non mi fidavo di me, del mio buio, un buio che combattevo ogni singolo minuto e che mi faceva tornare sfinita a casa la sera e quando ero sfinita quel buio poteva avere la meglio e io non volevo, non potevo smettere di 'fare' perché lui stava in agguato, pronto a soffocarmi nell'istante in cui mi fossi presa un attimo di silenzio", spiega. E aggiunge: "Silenzio che non è esistito dentro di me per tutti quegli anni. È stato un tempo vissuto a metà perché in sottofondo c'era sempre quella voce che toglieva luce ad ogni conquista, ad ogni momento mio".
Ad Andrea Delogu in quel momento sembrava impossibile potersi confidare con qualcuno: "Non ne parlai con nessuno per troppo tempo perché non avevo il coraggio di chiamarla per nome e poi perché mi sentivo in colpa nel dire che, ora che dovevo essere felice dopo tanta strada, gavetta, sudore, fatica, dopo tante difficoltà non lo ero. Soffocavo per non dire agli altri che stavo soffocando, pensate che stupida". Un episodio in particolare però le ha fatto capire che era il caso di cercare supporto: "Cominciai l'analisi quando mi trasferii in un appartamento all'ottavo piano e la prima cosa che mi chiesi fu se per sicurezza potevo bloccare tutte le finestre, una pazzia da pensare ora, ma me lo chiesi, perché tenevo testa al buio ma non sapevo se ce l'avrei fatta sempre".
Andrea Delogu spiega come andare da uno psicologo sia stata la scelta giusta: "Ci andai per un anno due volte a settimana (poi scesi ad una) aggrappandomi alla bravura del mio psicologo. Capii da dove era partito tutto, da che ferite, tante e da che silenzi. Ma capire non è 'uscirne'". Alla fine però ce l'ha fatta: "È durata 3 anni, dove dirvi che è stato facile sarebbe una bella cazzata, ma ne è valsa così tanto la pena che sono felice quando penso alla strada che ho fatto. Mi chiedete tutti se ne sono fuori, sì, ne sono fuori da tanti tanti anni, ma ho sempre uno sguardo verso quel buio intensissimo che è ridimensionato, quasi minuscolo, è innocuo ora, ma è sempre lì".
Ora che è passato del tempo, Andrea Delogu è rifiorita. La carriera procede spedita con un programma pomeridiano e in amore è felice con Luigi Bruno. Ma quel periodo di dolore non lo dimentica: "È un pezzo di me, è mio dovere sapere che c'è, che non sparirà mai completamente, che io sono stata anche quello. Se ne esce sì, ma non si cancella mai e va bene così, perché sono questo anche grazie a quello, a quella guerra contro me stessa e ora è tutto una figata anche per quegli anni lì, per tanto altro ma anche per quegli anni".