La showgirl racconta come ha fatto a superare il dolore dopo che Gustavo Rodriguez è rimasto ustionato in un incendio
Belen Rodriguez ha affrontato tante prove nel corso della sua vita, ma sempre con il sorriso… anche se qualche volta un po' forzato. Come dopo l'incidente del padre Gustavo Rodriguez, ustionato in un rogo scoppiato in un capannone in provincia di Varese. "Mi guardavo davanti allo specchio, cominciavo a sorridere per finta" ha raccontato la showgirl, spiegando che a forza di "allenamento" il buonumore tornava davvero. Ora il papà sta meglio, dopo un mese in ospedale è di nuovo a casa ed è in ripresa.
"Per me ridere è una grande medicina" ha raccontato Belen Rodriguez a TeleSette. "Nei momenti in cui non sono stata bene, nei momenti in cui qualcuno come mio padre ha subito un grave incidente non è semplice riuscirci, ma mi sforzavo a farlo… Cominciavo a sorridere per finta e poi è come se il cervello la prendesse per una risata vera e l’umore tutto d’un tratto cambiava".
A contribuire con la giusta dose di buonumore ci sono anche i figli di Belen Rodriguez: Santiago (avuto da Stefano De Martino) e Luna Marì (nata dalla relazione con Antonino Spinalbese). "E' un super peperino" ha detto la showgirl della piccolina, ma del primogenito rivela: "Ha una spiccata comicità. Lui trova sempre il modo di scherzare su tantissime cose. È un simpaticone come Stefano, suo padre. Da lui ha preso la sua napoletanità, la voglia di scherzare, di sorridere sempre. Da me invece la sensibilità".
Belen Rodriguez racconta di non essere permalosa: "Lo sono soltanto quando le mie amiche mi toccano sui miei punti deboli. In quei casi provo a difendermi con tutte le armi anche se so che hanno ragione loro. Ma mai per una battuta. Poi certo se si esagera allora mi arrabbio, ti rispondo e ti stendo". Non sa trattenere la risata quando qualcuno casca per terra, invece la fa indignare la presa in giro gratuita: "In televisione succede spesso ed è una cosa che non mi piace affatto. È una forma di bullismo travestito, che gioca sulla facile ironia…"