La ex gieffina disperata raccoglie firme per cambiare la legge in Italia
Ha lottato con tutte le sue forze contro il tumore che l’ha colpita proprio nel momento in cui avrebbe voluto diventare mamma. Il pensiero di poter avere un bambino l’ha aiutata a sopportare cure, interventi e dolore. Poi un altro duro colpo: l’impossibilità di avere nell’immediato un bebè. E allora una nuova sfida da affrontare: quella di adottare un bambino. Ora Carolina Marconi è distrutta: “Non posso perché ho avuto un tumore”.
La battaglia di Carolina Marconi contro il brutto male che l’aveva colpita è stata interamente social: mostrando le sue sofferenze e i dolori che ha dovuto affrontare ha aiutato tanti fan. Anche ora si confida con i follower, ma purtroppo non ha buone notizie da dare: “Io e Ale avevamo pensato di adottare un bimbo viste le tante difficoltà… ma purtroppo non sono idonea ad intraprendere un’adozione perché ho avuto un tumore, anche se sono guarita”.
La Marconi si fa portavoce di chi è nelle sue condizioni: “Più di 900mila persone in Italia guarite di tumore non possono essere libere di guardare il futuro senza convivere con l’ombra della malattia e per questo è molto difficile adottare un bambino, ottenere un mutuo, farsi assumere... una vera e propria discriminazione”.
E poi lancia il suo appello: “Ci sono paesi come Francia, Olanda, Lussemburgo, Portogallo, Belgio che hanno aderito al riconoscimento del Diritto all’oblio oncologico con l’obiettivo di ottenere una legge che tuteli le persone che hanno avuto una neoplasia – scrive sui social – L’associazione Aiom lancia una campagna per richiedere all’Italia di adeguarsi garantendo i diritti degli ex pazienti. Abbiamo raccolto fino ad oggi 24mila firme. Lo scopo è il raggiungimento di più di 100.000 firme che verranno poi portate al Presidente del Consiglio per chiedere l’approvazione della legge”. E conclude con un motto chiaro: “Noi non siamo il nostro tumore”.
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