Con un post social annuncia di essere tornata proprietaria del 99% della società Fenice. "Le favole non esistono ma torno libera per la prima volta di decidere, cambiare", ha scritto
© Tgcom24
Dopo settimane di voci e indiscrezioni, arriva la conferma: Chiara Ferragni è tornata proprietaria del suo marchio. Lo ha fatto aderendo in prima persona all’aumento di capitale deliberato per salvare Fenice Srl, la società che detiene i diritti del suo brand. Con un’iniezione da 6,4 milioni di euro, quasi interamente sottoscritta dalla sua holding Sisterhood, l’influencer ha assorbito anche le quote non sottoscritte dagli altri soci, tra cui Pasquale Morgese. Lo scrive lei stessa con un post instagram che mostra un messaggio whatsapp che le annuncia l'operazione finanziaria.
"Ai nuovi inizi e a qualunque cosa possano essere", scrive Chiara Ferragni nel post instagram dove annuncia la notizia. Ricevendo subito messaggi di appoggio dall'intera famiglia ma anche dai profili ufficiali del suo brand. Poi nelle sue storie racconta l'operazione: "Oggi voglio raccontarvi una cosa: sono per la prima volta diventata azionista di maggioranza di Chiara Ferragni Brand. Non è solo una questione di quote o di percentuali: è un inizio. Questa decisione è un passo concreto. È la scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più far finta che tutto vada bene quando non va. È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare. È essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand ed il mio nome. Non voglio raccontare una favola, le favole non esistono. Ma so che sto provando a costruire qualcosa di nuovo. Con fatica, lucidità e responsabilità. Non vi racconterò una rinascita perfetta, quella non sto riuscendo a viverla nemmeno io. Vi racconterò la realtà: fatta di alti e bassi, imperfetta, mia. E questo è l’unico punto da cui ripartire".
L’aumento di capitale approvato il 10 marzo scorso, con voto favorevole anche del socio Alchimia (di Paolo Barletta), prevedeva la possibilità per Sisterhood di coprire le quote inoptate. Ed è esattamente ciò che è accaduto: Morgese si è opposto, rinunciando a partecipare all’operazione. Di fatto, ha lasciato spazio a Ferragni per salire al 99% delle quote societarie. Pasquale Morgese aveva espresso voto contrario sia all’aumento di capitale sia al bilancio 2023 di Fenice. Il manager si era riservato la possibilità di impugnare la delibera assembleare, contestando la gestione e le scelte dell'influencer. Al momento non sappiamo se la vicenda proseguirà nelle aule giudiziarie. I soci però potrebbero essere ancora titolari di quell'1% risultato dalla diluizione del capitale.
Con la manovra, Fenice ha potuto ricostituire un capitale minimo di 200mila euro, essenziale per proseguire le attività. La società ha subito gravi perdite negli ultimi due anni: i ricavi sono crollati da 14,3 milioni nel 2022 a meno di 2 milioni nel 2024. Il "caso pandoro" ha segnato profondamente la reputazione dell’influencer, con ripercussioni economiche dirette sulla società. Quella che doveva essere un’operazione di salvataggio condivisa si è trasformata in un riassetto totale: Chiara Ferragni è oggi praticamente l’unica azionista della sua azienda. Una scelta coraggiosa, che la riporta in sella ma la isola anche dai soci storici. Il rilancio del brand passa ora esclusivamente dalle sue mani.
Pasquale Morgese è un imprenditore pugliese, noto per essere titolare del gruppo Mofra, attivo nella produzione tessile. Aveva acquisito il 27,5% di Fenice Srl nel 2020, contribuendo alla crescita industriale del brand Chiara Ferragni. Dopo le recenti tensioni con la fondatrice e l’opposizione all’aumento di capitale, ha perso quasi del tutto la sua quota.
Fenice Srl è la società che detiene i diritti dei marchi riconducibili a Chiara Ferragni, gestendo licenze, collaborazioni commerciali e attività di branding. Fondata nel 2019, è stata il veicolo attraverso cui l’imprenditrice ha trasformato la sua popolarità social in un business strutturato. Dopo le crisi reputazionali, la società è entrata in difficoltà finanziaria.
Oltre a Chiara Ferragni stessa, che controlla Sisterhood, tra i soci storici figuravano Alchimia Spa (holding di Paolo Barletta) e Pasquale Morgese. Entrati in fasi diverse, hanno contribuito all'espansione della società. Alchimia ha appoggiato l’aumento di capitale, mentre Morgese ha scelto di opporsi e defilarsi.
Oltre a Fenice, Chiara Ferragni è coinvolta in diverse attività: ha una quota in TBS Crew (la società che gestisce il suo blog e la produzione di contenuti), ha collaborazioni con brand come Nespresso, Pantene, Tod’s, Monnalisa e ha lanciato una linea di prodotti per bambini e una di make-up. È anche attiva come influencer e investitrice.
Chi detiene il 99% delle quote ha un controllo quasi assoluto sull’assemblea dei soci e sulle decisioni strategiche della società. Questo garantisce massima autonomia gestionale, ma comporta anche la piena responsabilità (di fatto) dell’andamento aziendale. Gli altri soci, se presenti, hanno potere decisionale molto limitato.