Chiara Ferragni in splendida forma annuncia: “La vera me stessa è tornata”
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L'influencer tenta di risorgere, nuovi manager per recuperare i contratti
Quanto fermento nell’attività commerciale di Chiara Ferragni! Dopo lo scandalo del Pandoro-gate, è stato messo in atto un riassetto e molte deleghe nella holding personale dell’influencer sono state affidate alla madre Marina Di Guardo. Ora sarebbero in arrivo nuovi manager nella società che possiede il brand Ferragni allo scopo di recuperare credibilità e contratti. E dal 16 giugno Fabio Maria Damato lascia il suo incarico.
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Nell’ambito del rinnovamento dell’impero di Chiara Ferragni, la Fenice e TBS Crew fanno sapere che il manager Fabio Maria Damato “a partire dal 16 giugno 2024 cesserà dalla funzione di direttore generale e consigliere di entrambe le aziende per perseguire altre opportunità professionali. Il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale”.
Con un post su Instagram Fabio Maria Damato ha voluto precisare che la sua uscita dalle aziende di Chiara Ferragni non è frutto di un licenziamento ma di una decisione presa in autonomia. "In questi mesi difficili non ho mai replicato a provocazioni o a informazioni errate circolate sul mio conto perché da dipendente credevo non fosse corretto farlo visto il rispetto per le persone, le gerarchie e per le aziende per cui ho lavorato - ha scritto -. Ma oggi è opportuno anche rettificare come la mia uscita sia stata una scelta autonoma e volontaria, e non, come diffuso dall'azienda, che 'il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale. Lo scorso febbraio, dopo attente e inevitabili riflessioni, ho deciso di dare le dimissioni (quindi no, non sono stato licenziato) dalle aziende con cui ho condiviso un percorso professionale incredibile, e per le quali negli anni ho dato tutto me sesso in termini di assoluta dedizione, idee, cuore e testa, sempre onorando i valori di onestà e correttezza che ci contraddistinguono - prosegue Damato -. A dimostrazione di questo ho accolto fino alla fine le necessità delle società che mi hanno chiesto di restare fino a giugno, nonostante le operazioni di comunicazione poste in essere dal 17 dicembre 2023 in avanti non hanno visto il mio coinvolgimento".
"Non mi è permesso in questo momento entrare nel merito del caso Pandoro ma essendo diventate pubbliche alcune mail insistentemente a me attribuite, devo precisare come nessuna di queste mail fosse mia - sottolinea ancora -. Resto però amareggiato per come questa vicenda abbia messo in ombra anni di duro e onesto lavoro fatto dalle società e dalle persone coinvolte. Un lavoro sempre in salita, costellato di tanti ostacoli e altrettanti successi, che chiunque si ritenga intellettualmente onesto non può attribuire solo al caso o alla fortuna. Mi ferisce la sofferenza inflitta ai dipendenti di tutte le società che si sono sentiti attaccati pubblicamente e hanno visto messe in pericolo le aziende per cui lavorano e di conseguenza i loro posti di lavoro - prosegue -. Esco stremato da una certa violenza che abbiamo tutti subito, specie Chiara Ferragni che ho sempre rispettato come persona e capo e per la quale l'onestà, la dedizione e l'affetto che ho dedicato nessuno potrà mai mettere in discussione".
"Nei mesi ho letto una certa ossessione circa i miei presunti incredibili guadagni - conclude Damato -. Purtroppo (per me) non solo le cifre circolate sul mio stipendio di lavoratore dipendente sono lontane dalla realtà, ma non ho mai nemmeno percepito da membro dei due consigli di amministrazione questi fantastici compensi di cui si scrive, perché sono ruolo che ho ricoperto a titolo gratuito sino alla mia uscita volontaria. Per finire nel segno della coerenza al momento delle mie dimissioni volontarie da tutte le cariche non ho richiesto nessuna liquidazione aggiuntiva, tanto meno da 4 milioni di euro e nulla in più mi è stato versato se non gli oneri previdenziali spettanti per legge a qualsiasi lavoratore dipendente".
Se dal punto di vista personale Chiara Ferragni ha annunciato ai fan di aver recuperato se stessa e di avere tanta energia per affrontare questa nuova fase della sua vita, anche dal lato imprenditoriale l’influencer sta cercando di risorgere. Dopo il periodo buio del caso Balocco, ora Chiara è impegnata in un vero e proprio riassetto di tutto il suo impero finanziario. Nonostante le turbolenze, la Ferragni cerca di mantenere il suo dominio nell’ambito della moda e dei social, ma di fronte a ostacoli notevoli, necessita di una rinnovata direzione strategica. L'introduzione di figure manageriali fresche si rivela essenziale per assicurare che le sue iniziative commerciali non solo mantengano la loro solidità ma continuino a prosperare.
La madre di Chiara Ferragni, Marina Di Guardo, ha ricevuto ampie deleghe all’interno della holding personale di Chiara. Nella “Sisterhood” Marina può gestire assunzioni e licenziamenti, sottoscrivere e revocare contratti, occuparsi delle operazioni bancarie (compresi conti correnti e fidi) e rappresentare la società in giudizio. Ma insieme a Marina Di Guardo sono arrivati nuovi manager nella società che si occupa del brand Ferragni e che gestisce le licenze. Si tratta di esperti commerciali, come Lorenzo Castelli e Alessandro Marina, che potrebbero risollevare le sorti dell’impero dell’influencer rafforzando i rapporti con le aziende e gli sponsor. La revisione manageriale consentirebbe alla Ferragni di rivitalizzare il merchandising e l’e-commerce. La sfida è aperta.
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