Separazione atto secondo: soldi e averi. Ecco l'immensa fortuna del portiere juventino
Venti appartamenti in Sardegna, ville sparse per l'Italia e poi hotel, stabilimenti balneari... Un impero immobiliare targato Gigi Buffon. E se l'amore con Alena Seredova non c'è più, questa immensa fortuna resta e potrebbe essere oggetto di contesa per i due. Tra il portiere juventino e la showgirl comincia adesso il secondo atto della separazione.
Lui si prende la D'Amico, lei però, anche se altrettanto benestante, potrebbe volere una cospicua merce di scambio. Finora le reazioni di Alena sono state impeccabili. Nessuna scenata mediatica, nessun colpo basso e niente sorprese. Solo qualche messaggio su Twitter scritto poche ore fa in cui ringrazia tutti per l'appoggio e la solidarietà. Gigi ha apprezzato: "E' stata splendida", ha detto elargendo parole di grande stima e rispetto per la sua ex. In Tribunale a Torino però, per la prima udienza di separazione consensuale, i due non si sono nemmeno guardati in faccia. E la Seredova sembrava tutto fuorché accondiscendente e serena. Separazione sia. Il sipario è calato, "consensualmente" è vero, ma probabilmente adesso ci sarà da decidere come gestire la parte economica. E cosa dividersi.
Tra i possedimenti di Buffon come scrive Novella 2000 ci sono ben 5 ville nella stazione sciistica di Limone Piemonte, 5 appartamenti a Parma, una villa a Forte dei Marmi, due case a Rivoli e 20 appartamenti in Sardegna. A cui si aggiungono un ristorante in centro a Pistoia, uno stabilimento balneare e un Hotel a quattro stelle a Ronchi di Versilia, una squadra di calcio (la Carrarese) di cui la Seredova è presidente, e una quota di maggioranza nelle aziende di biancheria per la casa Zucchi e Bassetti. Per non parlare di quanto il portiere, numero uno al mondo, incassa sul campo tra stipendio e sponsor, ovvero circa 12,4 milioni di euro all'anno. Insomma un vero Paperon de Paperoni.
In tutto questo, se la bella showgirl ceca dovrà cedere il suo Gigi alla giornalista Sky, pare chiaro che farà di tutto per rendere l'operazione di cessione molto onerosa.