Harry e Meghan a 3 anni dal sì, cosa resta del sogno reale
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Nel loro comunicato, i Duchi di Sussex esprimono la loro solidarietà alle popolazioni ed esortano a sostenere le oranizzazioni umanitarie
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"Il mondo è eccezionalmente fragile ora". Inizia così il lungo messaggio di Harry e Meghan Markle, con il pensiero rivolto alla caduta di kabul in mano ai Talebani e al terremoto devastante che ha colpiot Hiati. "Rimaniamo senza parole", "abbiamo il cuore spezzato", scrivono i Duchi di Sussex esortando le persone a mettersi in moto e a sostenere le azioni umanitarie.
"Mentre tutti proviamo un dolore profondo dovuto alla situazione in Afghanistan, rimaniamo senza parole Mentre tutti osserviamo il crescente disastro umanitario ad Haiti... abbiamo il cuore spezzato", si legge nel comunicato diffuso da Harry e Meghan attraverso la loro fondazione Archwell. "E mentre assistiamo tutti alla continua crisi sanitaria globale, esacerbata da nuove varianti e dalla costante disinformazione, siamo spaventati", continuano.
Quello dei Duchi di Sussex è un invito all'azione: "È facile sentirci impotenti, ma possiamo mettere in pratica i nostri valori, insieme. Per iniziare, ti invitiamo a unirti a noi nel supportare un certo numero di organizzazioni che svolgono un lavoro critico". Si rivolgono anche ai Leader a "coloro che occupano posizioni di influenza globale", esortandoli a "far avanzare rapidamente i dialoghi umanitari" già in programma per l'autunno.
"Come comunità internazionale, sono le decisioni che prendiamo ora – per alleviare la sofferenza tra coloro che conosciamo e quelli che potremmo non incontrare mai – che dimostreranno la nostra umanità" concludono Harry e Meghan.
Già in qualità di ideatore degli Invictus Games Harry era intervenuto sulla situazione di Kabul: "Molte delle Nazioni partecipanti e dei concorrenti sono legati da un’esperienza condivisa di servizio. Incoraggiamo tutti a offrire supporto reciproco". Harry stesso ha partecipato a due missioni nel Paese, nel corso dei dieci anni in cui ha fatto parte della British Army. Sono state esperienze che hanno avuto su di lui un impatto profondo, soprattutto l'ultima, nel 2012, quando fu minacciato dai talebani che volevano la sua testa.
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