Lapo Elkann fa i conti con il passato: "Ho trovato la pace grazie all'amore per la famiglia"
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I suoi fratelli l'hanno aiutato a rialzarsi nei momenti di depressione e, ora che si sente più forte, ha deciso di aiutare gli altri
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Una vita piena di alti e bassi, grandi successi e profonda depressione. Lapo Elkann apre il suo cuore e racconta senza filtri in una intervista esclusiva pubblicata dal settimanale Chi nel numero in edicola da mercoledì 17 giugno la sua rinascita dopo il grave incidente di cui è stato vittima in Israele all’inizio dell’anno. "Qualunque essere umano può attraversare dei grandi vuoti" ha raccontato il rampollo di casa Agnelli. "Il sostegno mi è sempre arrivato da mio fratello, da mia sorella: tra noi tre c’è un cordone d’amore che ci legherà per sempre, ci vogliamo un bene pazzesco e senza i miei fratelli non sarei quello che sono", svela.
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Una vera e propria dichiarazione d'amore quella che Lapo rivolge alla sua famiglia, che l'ha sempre aiutato e sostenuto nei momenti difficili che, come rivela, non sono mancati lungo il suo percorso. "Nella vita niente ti è regalato e niente è semplice, ci sono stati momenti dove dentro di me avevo buchi giganteschi. Molti diranno che, essendo nato ricco, ho avuto vantaggi e infatti non mi lamento e non faccio la vittima, dico comunque che qualunque essere umano può attraversare dei grandi vuoti. Io li ho provati a colmare in modo sbagliato, con le sostanze". E prosegue: "Finché non ho trovato, anche grazie agli affetti veri, la pace e la forza interiore, ma bisogna lavorare ogni giorno. Tutto quello che è esteriore, come il successo, non conta se non capisci qual è il tuo posto nel mondo". Altro punto fermo nella vita di Elkann è l'Italia, a cui si sente visceralmente legato e per la quale prova un amore incondizionato: "Ho tantissima voglia di mettere radici e le radici numero uno sono il mio Paese. Posso girare il mondo, ma questa è casa mia".
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Proprio per aiutare l'Italia in un momento di grande difficoltà come quello che attraversa a causa della pandemia, il nipote di Gianni Agnelli ha voluto attivarsi attraverso la sua associazione LAPS, attiva dal 2016, per dare il via a una raccolta fondi: "Abbiamo realizzato diversi progetti a favore della cura e del benessere dei minori. Con l’emergenza coronavirus, quindi, ci è sembrato naturale incrementare gli sforzi a favore dei più fragili", ha raccontato. "Con la raccolta fondi destinata alle famiglie più bisognose siamo partiti da Italia e Portogallo, e adesso con la creatività e la generosità italiana vogliamo aiutare altri Paesi. Nulla verrà sconfitto senza il contributo di tutti. Nelle difficoltà più si aiutano gli ultimi più il mondo diventerà un posto migliore".
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Per lui che ha avuto tanto, è arrivato il momento di restituire: "Sono stato graziato da Dio più volte, devo ringraziarlo e mai dimenticarlo. Ho avuto varie peripezie ed è inutile nasconderlo, i miei alti e bassi sono di dominio pubblico e, dopo quello che mi è successo in Israele (un grave incidente, ndr), ho avuto una spinta in più. Non sono attaccato a quello che possiedo e, se intorno a me vedo sofferenza, lo sono ancora di meno".
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